Alimentazione contro il diabete: i benefici degli omega tre

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Per chi convive con il diabete fare attenzione alla propria alimentazione è fondamentale per una corretta gestione della malattia; per di più alcuni nutrienti possono aiutare a tenere sotto controllo alcuni effetti collaterali del diabete: è il caso degli omega tre, che possono contribuire a mantenere i livelli di trigliceridi e di colesterolo “buono” nella norma. Scopriamo insieme perché.

Omega tre, i grassi amici della salute

Gli omega tre sono considerati grassi essenziali. Ciò significa che l’organismo umano non è in grado di produrli autonomamente e che per questo è necessario assumerli con l’alimentazione quotidiana.

Scendendo più a fondo nei dettagli della questione, l’organismo non sa produrre l’acido alfa-linolenico (ALA), che è il precursore degli omega 3 di cui ha bisogno: l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico (DHA). Per di più non sa convertire efficientemente l’ALA in EPA e DHA; per questo la scelta che sembra migliore è assumere omega tre direttamente in forma di EPA e DHA.

I benefici degli omega tre

Gli omega tre svolgono sia un ruolo strutturale sia un ruolo funzionale. Infatti se da un lato sono componenti delle membrane cellulari dall’altro partecipano a diversi processi fisiologici. Sono, ad esempio, i precursori di molecole dall’attività infiammatoria. Inoltre è stato dimostrato che aiutano a mantenere i livelli di trigliceridi nella norma, e sono stati associati a livelli più elevati di colesterolo “buono”, due aspetti potenzialmente utili per chi convive con il diabete.

Gli omega 3 e il diabete

Infatti il diabete è stato associato sia livelli di colesterolo “buono” al di sotto degli standard desiderabili sia livelli di trigliceridi superiori alla norma. Ma non solo. L’assunzione di omega 3 in combinazione con altri nutrienti e molecole bioattive (come la vitamina D, sali minerali e il resveratrolo) è stata associata alla riduzione della glicemia, e un elevato Indice di Omega 3 (un parametro che indica la percentuale di EPA e DHA nella membrana dei globuli rossi) è associato a un basso rischio di sviluppare il diabete.

Come assumere gli omega 3

Fra le migliori fonti di EPA e DHA spiccano il pesce grasso e l’olio di pesce da esso derivato. Ma cosa si intende per “pesce grasso”? Si tratta di specie come il salmone, lo sgombro, l’aringa, il tonno e il pesce spada, tutti buone fonti di questi omega tre preziosi per la salute.

Proprio perché si tratta di una buona fonte di omega tre, almeno una delle porzioni settimanali di pesce raccomandate dagli esperti di alimentazione dovrebbe corrispondere proprio a pesce grasso. Mangiandone 2 porzioni alla settimana si potrebbe arrivare anche a garantirsi ben 500 mg di omega tre al giorno.

Tuttavia, nella realtà dei fatti l’apporto alimentare di omega tre non è sempre sufficiente a soddisfare i fabbisogni dell’organismo. Per di più per ottenere effetti come la riduzione dei trigliceridi è necessario assumerne dosi maggiori rispetto a quelle raccomandate per garantirsi un buono stato di salute generale.

Gli integratori di omega tre ottenuti a partire dall’olio di pesce possono aiutare a superare questi ostacoli. Attenzione, però: il loro uso deve essere inserito all’interno di un’alimentazione il più possibile varia ed è bene scegliere solo prodotti di alta qualità. Per riconoscerli è possibile affidarsi a certificazioni di qualità come quelle rilasciate dai laboratori del programma Ifos (International

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