Anna Maria Franzoni e Carlo Taormina: scontro su onorario processo Cogne-bis

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Anna Maria Franzoni e Carlo Taormina

Anna Maria Franzoni e Carlo TaorminaSi torna a parlare di Anna Maria Franzoni, donna condannata per l’uccisione del figlioletto Samuele, a Cogne. Sono passati 13 anni da quel luttuoso giorno, quando venne ritrovato il cadavere del piccolo. La Franzoni e il marito, Stefano Lorenzi, decisero di farsi difendere dall’avvocato Carlo Taormina, noto penalista italiano. Ora, però, la famiglia Lorenzi e il legale romano sono entrati in conflitto.

Pare che Taormina abbia denunciato la Franzoni e il marito perché non gli è mai stato saldato l’onorario relativo al processo Cogne-bis, pari a 771.000 euro. Anna Maria e Stefano hanno dichiarato che, originariamente, Carlo Taormina aveva assicurato loro il patrocinio gratuito. L’avvocato, però, smentisce tutto e pretende la somma che gli spetta. C’è di più. I coniugi Lorenzi chiesero un risarcimento di 200.000 euro in quanto la presenza di Taormina al processo Cogne-bis li danneggiò.

Il tentativo di conciliazione tra la Franzoni e Taormina non ha avuto un esito positivo. Le parti, presenti dinanzi al giudice Pasquale Gianniti, non hanno accettato la proposta di mediazione, che prevedeva il versamento da parte della famiglia Lorenzi di 200.000 euro in 20 rate. Taormina non era presente davanti al giudice Gianniti, facendosi rappresentare dal figlio Giorgio.

La controversia, dunque, proseguirà nelle aule giudiziarie. Chi la spunterà? La Franzoni, lo ricordiamo, è uscita dal carcere dopo tanti anni anni passati in carcere perché condannata a 16 anni per l’omicidio del figlioletto Samuele. Anna Maria è tornata a  vivere coi suoi familiari oltre un anno fa. “Con il passar del tempo la detenuta ha imparato a contenere i sentimenti di tristezza e l’ansia non più con gli psicofarmaci ma con l’inserimento in attività trattamentali all’interno dell’istituto penitenziario”, aveva dichiarato il Tribunale di Sorveglianza.  Prima di tornare in libertà, la Franzoni era stata ammessa (2013) al lavoro esterno al carcere, in una cooperativa sociale presso una  parrocchia di Bologna.

Non finiscono proprio mai i problemi per la famiglia Lorenzi.

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