Anziani: un terzo mangia cibi scaduti, rischio infezioni

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Gli anziani sono decisamente i soggetti più colpiti dalla crisi economica. Spesso gli over 65 fanno sacrifici anche a tavola, mangiando cibi scaduti o di pessima qualità. Il dato emerge da una ricerca svolta dall’Università Cattolica di Roma. Ebbene, un terzo degli anziani consuma alimenti scadenti o scaduti.

Dallo studio è emerso che gli anziani, in tema di informazione sulla nutrizione, fanno affidamento prevalentemente sulla tv; solo il 15,4% va dal medico. Consumare cibi scaduti o scadenti, però, fa male alla salute, soprattutto a quella degli anziani. Il geriatra Francesco Landi ha dichiarato: “Le carenze nutrizionali e una non corretta alimentazione associate a una ridotta attività fisica possono essere causa di insorgenza della fragilità fisica e cognitiva durante l’invecchiamento”.

Tra gli alimenti che fanno più male se vengono consumati dopo la data di scadenza ci sono latte, uova, carne e verdura. Bisogna fare attenzione alle diciture. Qualora sul prodotto ci sia la scritta “da consumarsi preferibilmente entro il”, la persona può consumarlo tranquillamente, ma deve sapere che, forse, le caratteristiche originali sono venute meno.

Se dopo aver consumato un cibo scaduto si avvertono sintomi come nausea, febbre alta e vomito è probabile che vi sia un’infezione da batteri o virus; quindi bisogna subito contrastare l’infiammazione.

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