Bancomat e carta di credito anche per pagare un caffè: soglia 30 euro cancellata

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Bancomat anche per pagare un caffè: emendamento a legge Stabilità

Bancomat anche per pagare un caffè: emendamento a legge StabilitàD’ora in poi si potrà andare al bar ed acquistare cornetto e cappuccino, o un semplice caffè, pagando con il bancomat. Ebbene sì, il Pd ha presentato un emendamento alla legge di Stabilità che prevede i pagamenti con carte di credito e bancomat anche di importi esigui.

Il dem Sergio Boccadutri ha presentato un testo che recita:

“Il costo di servizio non potrà essere superiore ai costi che lo stesso beneficiario avrebbe sostenuto per l’accettazione di analoghi pagamenti in contanti… Sarà possibile utilizzare i pagamenti digitali anche per piccole somme: io penso sia un questione di libertà. Vogliamo che i cittadini siano liberi di scegliere come pagare, in qualunque situazione”.

L’obiettivo dell’emendamento è cancellare la soglia dei 30 euro, al di sotto della quale, qualsiasi commerciante, negoziante o professionista si poteva opporre al pagamento con bancomat o carta.

Gianni Cuperlo, Pier Luigi Bersani e Roberto Speranza hanno, invece, presentato un emendamento che contempla l’eliminazione dell’innalzamento della soglia per l’utilizzo del denaro contante a 3.000 euro, stabilito dall’esecutivo Renzi.

Qualsiasi negoziante o professionista che si rifiuta di accettare un pagamento con bancomat è soggetto a sanzioni pecuniarie e amministrative; quindi è meglio che molti esercizi commerciali inizino ad adeguarsi alla nuova normativa. Il Governo vuole favorire l’uso dei bancomat e carte di credito anche quando si fanno piccoli acquisti; ad esempio dal giornalaio o al bar.

“In caso di mancata applicazione degli obiettivi, può essere stabilito il valore massimo dell’importo della commissione. Questo valore massimo non può essere superiore a 7 millesimi di euro per ogni operazione“, aggiunge il testo emendativo.

Da oltre un anno, inoltre, vige l’obbligo di Pos per i professionisti. La novità, lo ricordiamo, non è stata molto gradita dalle diverse categorie di professionisti, tacciandola come ennesimo tentativo di speculazione dello Stato. Obbligo, finora, anche per gli esercenti di accettare pagamenti con bancomat e carta per importi superiori a 30 euro.

L’introduzione, un anno fa, della normativa che prevede l’obbligo del Pos per imprese, commercianti, professionisti, negozianti etc. venne accolta con estrema disapprovazione, considerando l’innovazione come un mero tentativo dello Stato di controllare ogni cittadino dal punto di vista economico e fiscale. In realtà, la finalità di normative del genere è proprio questa: tracciare i movimenti di denaro di ognuno per evitare reati come il riciclaggio di denaro sporco e l’evasione fiscale.

Carte di credito e bancomat rappresentano, dunque, strumenti di pagamento che favoriscono la trasparenza negli scambi; inoltre, se tutti iniziassero a preferire tali strumenti si potrebbe produrre meno denaro contante, con conseguente risparmio per lo Stato.

In Italia ci sono ancora molti scettici che preferiscono pagare sempre e comunque in contanti, soprattutto nelle regioni meridionali. Ebbene, tali soggetti continueranno sicuramente a pagare il loro caffè, al bar, in contanti; altro che bancomat! Siamo in Italia: ci vogliono anni prima che cambiamenti importanti vengano ‘metabolizzati’ dai cittadini.

Molte norme, nel Belpaese, vengono contestate da molti. Relativamente all’obbligo di Pos per i professionisti, lo stesso Carlo Rienzi, presidente del Codacons, fu abbastanza perplesso:

“Il decreto non prevede alcun tipo di sanzione per chi non si adeguerà alla norma. Ciò significa che, nonostante vi sia un obbligo, lo Stato non è in grado di farlo rispettare, e i commercianti che non si doteranno di Pos non rischieranno nulla, e potranno comportarsi come meglio credono”.

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