Bayer e Monsanto: matrimonio vicino, offerta del colosso tedesco

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Bayer Monsanto

Monsanto e Bayer. La fusione ci sarà? Presto per dirlo ma il colosso tedesco fa la sua proposta ‘non richiesta’ e ‘non vincolante’. Si parlava da tempo di un presunto interessamento della Bayer per Monsanto ed ora è arrivata la notizia dell’offerta. Il cda del gruppo americano sta vagliando accuratamente la proposta. Non si sa nulla riguardo ai dettagli finanziari. Se venisse celebrato il ‘matrimonio’ tra i due colossi nascerebbe il più grande produttore mondiale di semi e pesticidi, un gruppo da 67 miliardi di dollari. Sia il gigante farmaceutico tedesco che l’azienda statunitense dell’agrochimica hanno confermato l’inizio di una trattativa. Quanto ha offerto Bayer? Secondo alcuni rumors sarebbero stati messi sul piatto ben 40 miliardi di dollari. Bayer punta all’acquisizione perché così diventerebbe un leader anche nel campo della Life Science. Il colosso tedesco ha diffuso il seguente comunicato:

“I vertici di Bayer hanno recentemente incontrato i responsabili di Monsanto per discutere in privato di una acquisizione di Monsanto”.

L’azienda americana ha confermato di aver ricevuto un’offerta dalla Bayer, evidenziando che è attualmente oggetto di esame da parte dei suoi legali e consulenti finanziari. Bayer e Monsanto sono aziende con profitti elevati: l’anno scorso il colosso tedesco ha fatto registrare un volume d’affari di 46 miliardi di dollari e profitti per 4,1 miliardi; l’utile netto del leader nella produzione di sementi per le colture, invece, si è attestato a 2,3 miliardi di dollari. Cifre da capogiro per due grosse aziende che vendono in tutto il mondo. Del resto Monsanto e Bayer non hanno bisogno di presentazioni. Le Borse non hanno visto di buon occhio, però, l’interessamento della Bayer per Monsanto. L’azienda tedesca, infatti, ha perso il 6,55% sulla Borsa di Francoforte. Il comunicato dell’azienda tedesca sottolinea anche che “la combinazione proposta rafforzerebbe Bayer con posizioni di leadership nei settori del core business e farebbe nascere un gruppo leader nel business agroalimentare”. Pare che Monsanto si stia facendo aiutare da Ducera Partners e Morgan Stanley in sede di valutazione dell’offerta presentata dalla Bayer.

L’acquisizione di Monsanto permetterebbe alla Bayer di rafforzarsi specialmente nel campo dei prodotti per l’agricoltura, visto che tale ambito costituisce attualmente solo il 22% del suo business. E’ probabile che Monsanto accetterà la proposta del gigante tedesco perché non sta attraversando un bel momento: qualche tempo fa, infatti, ha dovuto modificare in ribasso le stime sul profitto, avviando anche un piano di riduzione del personale. Molti dipendenti della Monsanto, insomma, saranno licenziati. Bayer sfrutta il momento negativo dell’azienda americana, dunque, per ampliare il suo business anche nell’ambito della produzione di sementi, settore che negli ultimi tempi è stato caratterizzato da numerosi sconvolgimenti: l’anno scorso, ad esempio, la società svizzera Syngente AG è stata venduta alla China National Chemical Corp, Hugh Grant, presidente e Ceo della Monsanto, ha detto lo scorso mese che l’obiettivo dell’azienda americana non è quello di estendere la sua attività in altri settori, attualmente, ma focalizzarsi sul suo core business. Per raggiungere tale obiettivo la Monsanto strizzerà l’occhio ad altre grandi realtà imprenditoriali, come la Bayer, appunto. Lo stesso Grant, del resto, ha più volte sottolineato che la Monsanto si aprirà, in futuro, a partnership e joint venture per svilupparsi.

La Monsanto è stata spesso al centro di dibattiti. I suoi prodotti sono stati criticati così come la sua politica. Secondo un’indagine svolta dall’istituto Harris Poll sulla reputazione aziendale, la Monsanto è la terza azienda più odiata negli Usa per varie ragioni, tra cui le pratiche commerciali imposte agli agricoltori. Negli ultimi tempi, però, la multinazionale è cambiata, puntando soprattutto sulla tecnologia: pare che l’azienda sia in possesso di programmi che individuano il luogo migliore dove seminare, nonché la profondità e il periodo ottimale.

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