Bimbo con proboscide operato a Ferrara

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Bimbo con arinia operato al Cona

Un bimbo è nato con un naso particolare. In sostanza, al posto della metà del naso c’era una sorta di proboscide. Il piccolo non poteva vivere in tal modo ed allora, al compimento del decimo mese, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico presso l’ospedale Sant’Anna di Ferrara. L’operazione, eseguita dall’equipe di chirurghi coordinata dal professor Luigi Clauser, è perfettamente riuscita ed ora il piccolo ha un naso quasi normale, decisamente meno pronunciato rispetto a quello che aveva alla nascita. Certo, saranno necessari ulteriori interventi per migliorarne l’aspetto e la forma. Il bimbo, originario della Romania, era affetto da arinia, una rara patologia consistente nell’assenza di naso o di diverse parti del naso, che può anche essere connotato da una ‘proboscis laterale’, ovvero una parte priva di strutture interne. Alla mamma del piccolo, quando era incinta, i medici avevano dette di aver accertato una malformazione nell’area nasale del feto. La donna, quindi, si aspettava che il figlioletto non nascesse sano. Un intervento del genere, vista la tenera età del paziente, ha necessitato un ‘nutrito’ di team di specialisti. L’equipe che ha eseguito l’operazione, infatti, era composta da chirurghi maxillo-facciali, un otorinolaringoiatra, un genetista, un oculista, un neonatologo, un neuroradiologo, un pediatra, un anestesista, un nefrologo, un fibroscopista e un urologo. Un’operazione delicata e difficile, durata 4 ore,  è riuscita. Complimenti al team di esperti dell’ospedale di Ferrara. I chirurghi hanno dovuto trasformare la proboscide in naso. Il piccolo è tornato in Romania dopo una settimana dall’intervento; poi è ritornato a Ferrara per un controllo, nel corso del quale i medici hanno notato un miglioramento dello stato di salute del minore.

L’arinia è una patologia rara che colpisce una persona ogni milione, consistente nella mancanza della piramide nasale. Solitamente la malattia è collegata a deformazioni cranio-enecefaliche che si manifestano sin dalla nascita. Come detto prima, infatti, alla madre del piccolo Dimitri era stato detto dai medici che il piccolo sarebbe nato con una malformazione a naso. Riconoscere l’arinia non è difficile, visto che il paziente è privo di una parte esterna del naso, che è sostituita da una sorta di proboscide. L’unico modo per curare tale patologia è sottoporre il paziente a un intervento di chirurgia plastica, proprio come quello eseguito recentemente nel nosocomio ferrarese. Un plauso va all’equipe di medici che hanno guarito il piccolo romeno che, ora, potrà condurre una vita normale. La famiglia di Dimitri ha ringraziato moltissimo i sanitari italiani. L’episodio non fa che sottolineare come l’Emilia Romagna sia un’eccellenza della sanità italiana, un vero fiore all’occhiello. Ogni giorno arrivano negli ospedali di tale regione molte persone che vivono in varie città europee per trovare un cura per la loro malattia. L’assessore alle Politiche per la Salute, Carlo Lusenti, ha dichiarato mesi fa:

“Continuare a promuovere e a migliorare la rete territoriale dei servizi per garantire ai cittadini equità di accesso e qualità nelle prestazioni erogate all’interno di un welfare che si vuole mantenere universalistico e solidale. In questi anni il Fondo regionale per la non autosufficienza è servito non solo a qualificare e consolidare i servizi già esistenti, ma anche a sviluppare nuove risposte e interventi soprattutto nell’ambito del domicilio delle persone non autosufficienti”.

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