Lino Toffolo è morto: poliedrico e geniale artista veneziano

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Lino Toffolo è morto

Questo 2016 pieno di lutti ci ha tolto anche Lino Toffolo, noto attore, regista e musicista veneziano. Aveva 82 anni. La comicità di Lino era sottile e tagliente, come quella dei veneziani doc. Il mondo dello spettacolo piange un artista vecchio stampo, un veneziano vero che non offendeva mai nessuno e si teneva alla larga dalla politica. Toffolo aveva riportato una frattura a un polso, tempo fa, ed era stato in un ospedale veneziano: negli ultimi anni era stato ricoverato più volte per problemi al cuore. L’artista era l’emblema di Venezia, città che amava e che non aveva mai lasciato. Arrigo Cipriani, titolare dell’Harry’s Bar, ristorante che Lino Toffolo frequentava spesso da qualche anno, ha dichiarato:

“E’ morto in ospedale. Ieri dovevano togliergli il gesso; poi invece la situazione è peggiorata. Eravamo molto amici da qualche anno. Veniva spesso da me. Era una compagnia molto speciale, aveva un umorismo leggero, mai caustico, mai politico, ‘normalmente’ veneziano, come non ce ne sono quasi più”.

Lino Toffolo amava anche il canto. Non si può non ricordare la sua interpretazione di “Johnny Bassotto”, brano scritto nel 1976 da Bruno Lauzi, che diventò un tormentone. Una canzone che ha fatto sorridere molti bimbi. E’ stato senza dubbio un artista poliedrico Lino Toffolo: lavorò sia in tv che nel cinema senza mai disdegnare musica e teatro. Un personaggio ‘a tutto tondo’ dotato di una vena umoristica straordinaria, piacevole e mai ‘pesante’. A Lino piaceva cantare, è indubbio, e per questo iniziò ad esibirsi al Derby nel 1963, insieme ad artisti del calibro di Enzo Jannacci, Cochi e Renato, Franco Nebbia, Massimo Boldi e Bruno Lauzi. Nel corso della sua brillante carriera cinematografica, invece, Toffolo è stato diretto da registi come Mario Monicelli, Dino Risi e Lina Wertmuller, ed ha lavorato con attori celebri come Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni.

Lino avrebbe compiuto 82 anni il prossimo 30 dicembre. Purtroppo l’attore non è riuscito a spegnere le 82 candeline sulla torta. Peccato. L’Italia piange un grande artista, capace di emozionare sempre e ovunque, sia quando faceva cabaret che nei film. Grazie a Toffolo il dialetto veneto è stato ‘esportato’ in tutt’Italia. Il Gazzettino intervistò Lino un paio d’anni fa. L’artista parlò un po’ della sua carriera e della sua vita. Riguardo agli inizi, rivelò:

“Papà era un bravo intrattenitore. Mi chiese: ‘Vuoi provare il violino?’. Ho fatto fino al quinto anno ma non avevo sogni, solo interesse naturale per lo spettacolo. Recitavo nel patronato di Murano (la sua città natia, ndr)”.

Un momento di svolta nella carriera di Toffolo fu la pubblicità con Alberto Lupo (un’eminenza all’epoca) a Carosello. Dopo tale esperienza, Lupo propose il Derby all’artista veneziano, che non si lasciò scappare l’occasione. Negli ultimi 30 anni, però, Lino Toffolo si era sempre visto di meno in tv, era quasi finito nel dimenticatoio. Come mai?

“Perché per 30 anni mi hanno proposto ‘copioni-troiate’. No, dicevo. Ho sempre avuto la sicurezza dentro. Credevo nei giorni che arrivavano, facendo sempre le cose che mi piacevano; bastava che mi lasciassero giocare. Ho sempre fatto così per tutta la mia vita e mi hanno pagato. Se mi dicono che c’è da lavorare…”.

Addio al grande Lino. Ci hai fatto tanto sorridere in questa ‘valle di lacrime’. Grazie.

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