Boom indigenti in Italia: preoccupa povertà assoluta

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Povertà Italia 2016

In Italia ci sono sempre più poveri: dal 2007 al 2014 si è registrato un +78,5% di indigenti, e un +130% se si parla di povertà assoluta. Gli italiani che versano in condizioni di povertà assoluta sono oltre 4 milioni. Lo ha rivelato Confcommercio al termine di un’indagine in merito. L’organizzazione ha sottolineato che le persone in povertà assoluta rappresentano il 7% della popolazione. E’ pessima, dunque, la condizione economica di gran parte degli italiani: lo aveva sottolineato anche l’Istat a marzo, facendo notare che in Italia, rispetto a Paesi come Germania e Francia, le istituzioni fanno poco per proteggere le fasce deboli della società. Dal “Rapporto sulla povertà in Italia”, presentato dall’Istat alla Camera emerge che i nuclei familiari in povertà assoluta sono 1 milione e 470mila. Un vero record negativo. La situazione peggiore si registra nel Sud Italia, dove vivono 1,9 milioni di persone povere. In ginocchio sono soprattutto le famiglie in cui ci sono 3 o più figli minori mentre stanno meglio quelle in cui vivono uno o più anziani (contribuiscono alle spese con la loro pensione). Un altro problema è quello della casa, visto che oltre 50.000 italiani non hanno una dimora dove soggiornare e dormire la notte e sfruttano servizi messi a disposizione dalle Caritas o da altre associazioni filantropiche. Cosa fa la politica per il contrasto della povertà e dell’emarginazione sociale? Quasi niente. I dati in possesso mostrano che l’Italia spende meno delle metà di nazioni come Francia e Germania.

Oltre alla Confcommercio e all’Istat, a confermare il boom di poveri in Italia è stata recentemente la Banca d’Italia che, nel corso di un’audizione alla Camera ha ricordato che la povertà in Italia è passata, nel giro di 7 anni, dal 3% al 7%. Sembra che il Governo voglia introdurre una disciplina per contrastare la povertà, prevedendo forti aiuti alle famiglie con Isee particolarmente basso. Nel corso dell’audizione alla Camera, la Banca d’Italia ha salutato con favore il ddl relativo al contrasto alla povertà visto che nell’ordinamento italiano ancora non esiste uno strumento efficace per arginare l’indigenza:

“Quelle contenute nel disegno di legge delega sono innovazioni sostanziali e in grado di superare molte delle criticità delineate. Si adotta un approccio organico, prevedendo di combinare presa in carico e attivazione delle famiglie in difficoltà e trasferimenti monetari. Questi andranno definiti sulla base dell’Isee e tenendo quindi conto della situazione reddituale e patrimoniale complessiva della famiglia, in una logica universalistica e non più categoriale. Pur gradualmente, si destina alla lotta alla povertà un ammontare non trascurabile di risorse”.

Quando una persona può definirsi povera? Secondo l’Eurostat, la povertà è conclamata quando un soggetto non è in grado di affrontare una spesa improvvisa, non riesce a mantenere la casa, e non mangia carne almeno ogni due giorni. In Italia ci sono molti più poveri rispetto a Francia e Germania, sebbene tali Paesi siano più popolosi. E’ ora di cambiare nel Belpaese: bisogna aiutare i deboli, coloro che non riescono a mangiare e non hanno un posto dove dormire. Ecco, non bisogna scaricare tali incombenze sulle associazioni di volontariato: è ora che le istituzioni facciano la loro parte contro la povertà dilagante in Italia.

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