Buco nero inghiotte stella come sole, raro evento astronomico

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Buco nero inghiottisce stella come sole

Buco nero inghiottisce stella come soleUn team di scienziati della Jhon Hpkins ha fatto una rara scoperta astronomica. Un buco nero ha inghiottito una stella grande come il sole e, successivamente, ha gettato plasma caldo alla velocità della luce.

Non è stata la prima volta che un buco nero ha ‘mangiato’ una stella ma, sinceramente, gli astronomi non avevano mai visto inghiottire una stella di dimensioni tali. Gli esperti di astronomia sanno bene che i buchi neri, a causa della loro forza di gravità, tendono ad attrarre tutto, persino la luce (da qui deriva il loro nome), e nulla gli resiste, neanche stelle grosse come il sole.

I buchi neri hanno una massa molto densa che promana una super gravità che attrae proprio tutto. L’equipe coordinata da Sjoert Van Velze è rimasta allibita alla vista dell’ingerimento della grossa stella da parte del buco nero. Un evento decisamente raro, e molto spettacolare. Gli astronomi sono rimasta a bocca aperta anche per quello che è avvenuto dopo l’ingerimento della stella.

In sostanza, dopo aver ‘ingoiato’ la stella grande come il sole, il buco nero ha gettato fuori del plasma calda alla velocità della luce. Gli astronomi, che seguivano attentamente l’attività del buco nero, sono riusciti ad individuare il segnare radio prodotto dall’espulsione di tale materia. Insomma, in termini semplici, è come se il buco nero avesse ‘rigurgitato’. Queste espulsioni di materia sono state notate, in passato dagli astronomi, ma non erano mai state collegate all’ingerimento di una stella grande come il sole da parte di un buco nero. Attualmente, gli astronomi non riescono a spiegare il fenomeno.

Sjoert Van Velzen, entusiasta per l’eccezionale scoperta, ha detto:

“Questi eventi sono estremamente rari. È la prima volta che vediamo tutto, la distruzione della stella seguita dal lancio di un deflusso conico, chiamato anche jet, e abbiamo osservato lo svolgersi nell’arco di diversi mesi”.

La Nasa ha eletto il 27 novembre come giornata dei buchi neri. Non poteva essere altrimenti, vista la straordinaria scoperta fatta dal team diretto da Van Velzen.

Si conosce ancora poco dei buchi neri. Bisogna compiere ancora molti studi in materia, sebbene fino ad oggi su di essi si siano concentrati molti ricercatori. Uno degli astrofisici che ha compiuto più studi sui buchi neri e sull’origine dell’universo è certamente Stephen Hawking, che nel corso di una conferenza a Stoccolma annunciò la sua nuova teoria sui buchi neri.

Se vi sentite come se foste finiti in un buco nero non disperatevi, c’è modo di uscirne. Magari in un altro universo”, affermò l’astrofisico britannico dinanzi a migliaia di studiosi, che rimasero esterrefatti.

Hawking rivelò di aver trovato il metodo “attraverso il quale le informazioni riescono a trovare una uscita dal buco nero”.

“Io credo che le particelle che entrano in un buco nero, lasciano traccia delle loro informazioni. Quando con il fenomeno della radiazione le particelle escono fuori nuovamente, portano fuori le informazioni, conservandole”.

Alla luce della teoria di Hawking, ha lasciato traccia delle sue informazioni anche la stella grossa come il sole che è stata recentemente inghiottita dal buco nero che, secondo Hawking, non è un’eterna prigione ma qualcosa da cui si può uscire, e magari ritrovarsi in un altro universo.

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