È ufficiale, gli smartphone generano delle radiazioni che possono causare il cancro, la conferma è arrivata dai risultati di una ricerca condotta sui topi. I ratti sono stati esposti a campi elettromagnetici a radiofrequenza. Lo studio è stato pubblicato dall’Istituto Ramazzini.
Tumori rari nei topi
I ricercatori hanno seguito lo stato di salute dei topi e hanno notato aumenti dell’incidenza di tumori rari nelle cellule nervose. Nei ratti esposti ad intensità di campo molto alte sono stati evidenziati i risultati più preoccupanti. I ricercatori italiani hanno preso in considerazione anche uno studio precedente condotto dal National Toxicologic Program degli USA riscontrando un aumento dell’incidenza di altre lesioni. I livelli di esposizione utilizzati sono comunque inferiori al limite FCC concessi. Questo è sicuramente lo studio più grande perché i ricercatori hanno appunto utilizzato radiofrequenze almeno mille volte inferiori riscontrando gli stessi tumori.
IARC rivede la classificazione delle radiofrequenze
Lo studio dell’Istituto Ramazzini ha coinvolto 2.488 topi esposti a radiazioni della telefonia mobile per un periodo di 19 ore al giorno, da quanto erano nel feto sino alla morte. Sia questa ricerca che quella americana ha rilevato aumenti considerati significativi di tumori maligni nel cuore dei ratti maschi e nel cervello delle femmine. Sulla base di questi risultati gli esperti hanno invitato l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) a rivere la classificazione delle radiofrequenze. Per ridurre i rischi, secondo gli scienziati, bastano semplici misure come un auricola a molla o altre indicazioni per invitare a tenere lontano lo smartphone dal corpo. La dottoressa Fiorella Belpoggi, a capo dello studio, sostiene che bisogna investire nella ricerca e nelle formazione e puntare sulla sicurezza e non sulla potenza delle radiofrequenze.
