“La malattia dell’omosessualità va curata”: medico finisce in giudizio

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Unione civile anziane gay Modena

“La mia è una verità e non va ingiuriata” sono state le parole di un medico che è finito dinanzi al tribunale di Torino con l’accusa di diffamazione per aver detto che la malattia dell’omosessualità va curata.

Le parole del medico contro l’omosessualità

Il medico si dice preoccupato per la situazione medica attuale che sta portando una diffusione ad ampio spettro di malattie come AIDS, sifilide gonorrea, motivo per cui se uomini fanno sesso con altri uomini si avrà una vera e propria catastrofe.

Si tratta della dottoressa De Mari, 65 anni, medico ospedaliero fino al ’92, poi ha deciso di dedicarsi alla psicoterapia. E oggi deve difendersi in tribunale dopo aver detto che l’omosessualità è una malattia e va curata. Parti civili del processo soni Comune di Torino, il Coordinamento Torino Pride e la Rete Lenford. Al pm, la De Mari ha dichiarato che il sesso praticato da lesbiche non è nocivo come il sesso tra uomini. Perché e il sesso anale a moltiplicare ” per nove il rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili, soprattutto per chi lo pratica in modo passivo”.

Cosa comporta l’omosessualità a livello di salute?

La dottoressa ha spiegato che “il tubo digerente serve per digerire, mentre il sesso anale provoca danni e questo in biologia significa disordine. La sessualità e tra uomo e donna ed è finalizzata alla procreazione. Quando non è così si tratta di un disturbo. Per la mia esperienza personale l’omosessualità è una situazione da cui si può comunque uscire, è possibile guarire. La mia preoccupazione è anche per le donne, da qualche anno a questa parte i giornali femminili fanno campagne a favore del sesso anale eterosessuale, che è ugualmente dannoso”.

 

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