Sulla delicata questione del rispetto dei diritti dei gay è intervenuto anche il cardinale Walter Kasper, presidente emerito del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, sottolineando la sua contrarietà ai fondamentalismi
Kasper, nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha asserito riguardo all’intransigenza di alcuni nell’ottica del Sinodo: “Vogliono chiudere: non c’è niente da discutere, basta! Ma il Sinodo c’è e anche i problemi ci sono e sono ovvi, bisognerà pure parlarne…”.
Il noto teologo ha sottolineato poi che “c’è un certo fondamentalismo: si prende una parola del Vangelo e di questa si fa una ideologia per sostenere la propria tesi. È un fondamentalismo nuovo che si fa con una parola e basta, senza considerare l’insieme…”.
Il cardinale Kasper rappresenta per molti, specialmente per i progressisti, una figura chiave in quanto è un religioso aperto a tutti anche ai divorziati e ai gay, sebbene abbia più volte ribadito la necessità di valutare “caso per caso con misericordia”.
Ricordiamo che nel libro “Testimone della misericordia. Il mio viaggio con Francesco”, il cardinale Kasper spera che al Sinodo si parli anche di contraccezione e tolleranza dei gay. Il religioso ha detto a riguardo: “Per me questa inclinazione è un punto di domanda: non riflette il disegno originale di Dio e tuttavia è una realtà, perché gay si nasce“.
Walter Kasper, durante l’intervista, ha evidenziato che è “insensato” contrapporre dottrina e misericordia, perché quest’ultima è “la dottrina fondamentale, la sorgente delle altre”. Insomma, il cardinale Kasper apre ai gay e alla necessità di tutelarli.
