“Ciao”, Walter Veltroni e il Dialogo Immaginario col Padre mai Conosciuto
Da Redazione
Ottobre 15, 2015
Oggi esce nelle librerie “Ciao”, il nuovo romanzo scritto dall’ex sindaco di Roma, Walter Veltroni, decisamente toccante perché parla della sua esperienza da orfano. L’ex leader del Pd, infatti, restò orfano quando aveva solo un anno
Vittorio Veltroni venne stroncato dalla leucemia quando aveva solo 37 anni. Era un grande radiocronista, amato e stimato da amici e colleghi, oltre che dalla moglie. I suoi due figli, di cui uno nato da poco, erano la sua linfa vitale. Il destino ha voluto, però, che Vittorio lasciasse questa vita. Walter aveva solo un anno. Era piccolo. Come tutti gli orfani, anche l’ex leader del Pd è cresciuto con una marcia in meno, con un conforto in meno, senza il sostegno del papà. Ciò ha inciso non poco sulla personalità di Walter, che ha sempre immaginato di parlare con Vittorio e, spesso ha creduto che fosse vicino a lui nei momenti di difficoltà.
“Ciao” è un libro autobiografico e fantastico, visto che Veltroni immagina di incontrare suo padre all’età in cui passò a miglior vita. L’ex leader del Pd riferisce al padre anche dei giorni in cui scelse di abbandonare il mondo della politica per le bassezze dei suoi compagni di partito: “Mi sarebbe piaciuto in quel momento avere il tuo parere, ma ho imparato da piccolo che essere orfani significa stare in prima fila, un po’ soli con se stessi… Significa condividere i successi e metabolizzare in solitudine le sconfitte. Non si frigna, da orfani”.
Veltroni è un uomo che, differentemente da altri politici, dà molto peso alle critiche e alle cattiverie perché ha sempre avuto timore di perdere l’amicizia, sentimento importantissimo. Ecco perché scelse di lasciare il partito: non accettava le critiche di chi, fino ad allora, l’aveva sostenuto ed aveva fatto credere di essere suo amico.
In “Ciao” Veltroni redige anche un elenco, decisamente commovente, di cose che avrebbe voluto fare con Vittorio: “Che mi chiedessi se ho la febbre, che mi guardassi la pagella, che mi rimproverassi, che avessi bisogno di me…”.
Il nuovo romanzo di Veltroni, insomma, è un dialogo immaginario e molto struggente col papà che non ha mai conosciuto.
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