Cos’è la mastoplastica additiva

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Tra gli interventi più richiesti al chirurgo plastico vi è senza dubbio la mastoplastica o mammoplastica. Un intervento volto ad aumentare o a ridurre  il volume del seno. Ne primo caso si parlerà di mastoplastica additiva e nel secondo di mastoplastica riduttiva.

Come funziona la mastoplastica additiva 

La mastoplastica additiva serve ad aumentare il volume del seno, ridurre delle asimmetrie notevoli o ricostruire una mammella asportata in seguito all’insorgenza di carcinoma mammario. Le candidate all’intervento sono donne che hanno superato il diciottesimo anno di età, un po’ perché è il momento nella vita di una donna in cui si ritiene compiuto il ciclo di sviluppo della ghiandola mammaria e un po’ perché le leggi italiane lo vietano alle minorenni.

Per quanto questo intervento sia considerato di routine nelle sale operatorie delle cliniche estetiche, in realtà è molto complicato stabilire con cura quali strategie adottare sia in termini di scelta della protesi, sia per quanto riguarda il tipo di incisione da effettuare per inserirle.

Le protesi sono tonde o a goccia solitamente riempite di gel di silicone totalmente anallergico e difficile da rigettare e possono avere superficie liscia o rugosa detta testurizzata. Queste ultime sono le più utilizzate al momento perché garantiscono maggiormente l’effetto naturale.

Come ci ricorda la dottoressa Jasmin Furh formata professionalmente in Germania, specialista in chirurgia estetica e plastica al seno è molto diverso non solo per dimensioni, ma anche per i tessuti che lo compongono. Per ciascuna casistica un bravo chirurgo valuta ogni possibilità in accurate visite di controllo e stabilirà insieme alla paziente il modus operandi.

I tipi di posizionamento delle protesi mammarie al silicone e saline

Per posizionare le protesi infatti esistono tre tipi di possibilità:

  1. POSIZIONAMENTO SOTTOGHIANDOLARE in questo caso il chirurgo separerà il pettorale dalla ghiandola mammaria creando una tasca nella quale verrà poi alloggiata la protesi. Questo sistema ha il vantaggio di poter essere effettuata in day hospital con sedazione locale, di un decorso postoperatorio più veloce e inoltre con la contrazione del muscolo, la forma della mammella non cambia. Ha lo svantaggio di rendere più difficoltosi gli esami diagnostici e di rendere visibili i bordi della protesi soprattutto in donne molto magre con cute sottile.
  2. POSIZIONAMENTO SOTTOMUSCOLARE è un intervento più complesso che prevede la dissezione del grande pettorale che fa come da bretella a reggere la protesi posizionata comunque dietro la ghiandola mammaria, ma più in profondità. Questa soluzione ha il vantaggio di conferire un effetto più naturale al seno, infatti la protesi non risulta visibile , ma presenta lo svantaggio di non avere controllo sulla forma della mammella in fase di contrazione del muscolo, il decorso operatorio più lungo così come il ritorno alle attività sportive anche leggere. Si preferisce effettuarlo in regime di ricovero in anestesia totale.
  3. POSIZIONAMENTO DUAL PLANEconsiste nel sistemare la protesi, lasciando intatti tutti i muscoli della parete toracica, esclusivamente dietro al grande pettorale. In questo modo l’effetto sarà più naturale anche in caso di contrattura del muscolo, la protesi sarà comunque invisibile e gli esami diagnostici non daranno esiti incerti.  Il decorso postoperatorio non è lungo e in due settimane si potrà riprendere anche l’attività fisica leggera.

Ricordiamo che è sempre preferibile acquistare prodotti garantiti anche se più cari, piuttosto che affidarsi a interventi low-cost con materiali scadenti e chirurghi improvvisati. Ad esempio la Mentor-Memory gel, azienda leader nel settore, garantisce i suoi prodotti a vita.

Come funziona la mastoplastica riduttiva

La mastoplastica riduttiva è un intervento mirato a ridurre un seno eccessivamente voluminoso. I candidati sono sicuramente le donne ma, in questo caso vi si sottopongono anche gli uomini affetti da ginecomastia

Contrariamente a quanto siamo abituati ad immaginare un seno abbondante non sempre stuzzica l’immaginario erotico, ma può arrivare a creare problemi notevoli sia fisici che psichici in una donna, in ogni caso altamente invalidanti.

Cervicale, dolori cronici alla schiena, irritazioni cutanee nelle pieghe sottomammarie, disistima. Tutti elementi che possono indurre una donna a sbarazzarsi di un’inutile e dolorosa zavorra. Il procedimento è altamente invasivo e gli esami, sempre che effettuati da chiururghi specializzati in cliniche autorizzate, sono molto meticolosi e servono ad assicurare la buona riuscita dell’operazione e a scongiurare eventuali complicanze del postoperatorio.

Si tratta di un intervento complesso in cui viene asportata materia adiposa, muscolare e ghiandolare per cui il recupero è lento e complicato per questo ai fumatori si consiglia di ridurre sensibilmente il numero di sigarette consumate in un giorno ed è assolutamente vietato consumare alcolici.

I vantaggi della mastoplastica riduttiva, una volta avvenuto il recupero, sono enormi: si inizia col non sentire più tutti quei dolori dovuti al carico esercitato sulle spalle e sulla colonna e la stima di sé sopraggiunge con facilità. Quando questo tipo di interventi non ha una finalità meramente estetica, ma ne ha prevalentemente una “funzionale”, la mastoplastica può essere mutuabile. Basterá sottoporsi ad un esame nel reparto di chirurgia plastica della propria città e lasciare che i chirurghi valutino con oculatezza la situazione in modo da stabilire se il o la paziente in questione possa o meno avvalersi dell’esenzione.

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