“Non so dove stia andando, ma sono sicuro che non sarà noioso”.
Questa e’ solo una delle tante citazioni dell’eclettico David Bowie, che calza, purtroppo, a pennello per il tributo che Forbes gli ha dedicato quest’oggi, per la dipartita di questo artista istrionico.
David Bowie lo e’ stato e lo ricordiamo oggi, oggi che si e’ spento a 69 anni uno dei più grandi innovatori della cultura popolare. Il più dotato ed inquieto.
Il suo bisogno di rinnovarsi costantemente, racconta Forbes, era solo una conseguenza di un “disturbo da deficit di attenzione” che l’aveva trasformato in un genio, un genio dell’arte.
Non era avanti solo musicalmente, ma ha anche anticipato i tempi. Ha lanciato il suo sito web prestissimo; la sua stazione radio e nel 1999 ha creato una banca a suo nome.
Bowie era molto più di una rockstar. E’ stato un vero uomo di affari, molto più degli artisti contemporanei ed ha dato il via all’era di Internet. Ha saputo cogliere le tendenze del momento (avanguardia, fantascienza, minimalismo tedesco, soul, blues, punk e non solo) e le ha inglobate nei suoi lavori musicali, anticipando, sempre, i tempi.
Ha scoperto che gli strumenti del business potevano essere utilizzati per i propri interessi. Nel 2000, proprio a proposito dell’era del monopolio di Internet, Bowie rilasciò una strabiliante e profetica intervista: “Il potenziale di Internet e’ inimmaginabile. Siamo sulla cuspide di qualcosa di esilarante e terrificante. Il contesto ed i contenuti stanno per cambiare in un modo che e’ impossibile immaginare o realizzare al momento”.
David Bowie ha dimostrato come la diffidenza verso il cambiamento non sia favorevole al successo. La sua musica e le sue trasformazioni hanno attraversato le decadi con forza e potenza proprio per la sua enorme intelligenza e spirito di adattamento ai contesti specifici. E, lasciandoci dopo una battaglia segreta contro il cancro, Bowie ha affidato a tutti noi la responsabilità di essere geni per noi stessi, di accogliere il cambiamento, senza temerlo.
