Delitto Biagi: prescrizione per Scajola e De Gennaro, inchiesta bis chiusa

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Scajola e De Gennaro tirano un sospiro di sollievo. I giudici bolognesi hanno disposto l’estinzione per prescrizione delle loro accuse per la mancata scorta al giuslavorista Marco Biagi, freddato nel 2002 dalle nuove Br.

L’avvocato della famiglia Biagi, Guido Magnisi, ha così chiosato la decisione dei magistrati bolognesi: “La prescrizione consentirà agli indagati di non confrontarsi con la giustizia e con la realtà dei fatti. Mi limito a fare mia la considerazione dei famigliari di Biagi: per citare Jung, agli stessi soggetti coinvolti resta il doloroso e sofferente confrontarsi con le proprie coscienze”.

Ricordiamo che all’epoca dell’uccisione di Marco Biagi, Scajola era ministro dell’Interno e De Gennaro capo della Polizia. Qualche mese fa, la Procura aveva chiesto al Tribunale di interrogare Scajola e De Gennaro, anche per sapere se i due avrebbero voluto avvalersi o no della prescrizione. Alla fine, Scajola e De Gennaro, difesi rispettivamente dai legali Giorgio Perroni e Franco Coppi, hanno presentato solamente memorie scritte non dichiarando di voler rinunciare alla prescrizione. In questo modo si è concluso anche l’inchiesta bis sull’assenza della scorta per Biagi.

Bisogna riflettere sulla testimonianza della br pentita Cinzia Banelli, secondo cui  se Biagi avesse avuto la scorta non sarebbe stato, probabilmente, ucciso: “Se Marco Biagi avesse avuto la scorta non saremmo riusciti ad ucciderlo. Per noi due persone armate costituivano già un problema. Non eravamo abituati ai veri conflitti a fuoco. Avremmo dovuto fare più attenzione, osservare possibili cambiamenti nella situazione del professore. Dovevamo controllare che non fosse solo. Invece arrivò alla stazione di Bologna da solo”.

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