Embrioni ibernati 19 anni fa impiantati in donna: ok tribunale

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E’ arrivato l’ok all’impianto in una donna di embrioni ibernati 19 anni fa. La particolarità di questa vicenda è il fatto che il marito della donna è deceduto 4 anni fa.

Il tribunale civile di Bologna ha così recepito il reclamo di una 50enne che vive in provincia di Ferrara. Ora i medici del policlinico Sant’Orsola dovranno tempestivamente impiantare gli embrioni creati nel ’96, mediante fecondazione assistita, e crioconservati.

“La sentenza del tribunale di Bologna mostra i problemi legati alla fecondazione artificiale e l’urgenza di una legge sul consenso informato. La sentenza del Tribunale civile di Bologna, pur formalmente corretta mostra come sia complicato regolare adeguatamente e tempestivamente le nuove tecnologie della procreazione. E’ vero, infatti che il consenso dato dal marito è tuttora valido, nonostante l’uomo nel frattempo sia morto, ma è anche vero che la legge 40 prevede esplicitamente che i genitori debbano essere entrambi viventi. Non si tratta dunque di una sentenza creativa ma di uno spiraglio normativo che consente l’interpretazione proposta dal giudice. E’ difficile, quando le tecniche denaturalizzano completamente la procreazione e stravolgono le millenarie certezze della filiazione umana, intervenire come legislatori in modo che non ci siano smagliature e buchi. Questo caso rende evidente che serve una legge sul consenso informato, ma rende anche evidente come la fecondazione artificiale apra problemi a volte insolubili, come nel caso degli embrioni scambiati all’Ospedale Pertini di Roma”, ha argomentato Eugenia Roccella, parlamentare di Area Popolare e vicepresidente della commissione Affari sociali della Camera.

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