Emma Morano spegne 116 candeline: donna più anziana d’Europa
Da Redazione
Novembre 30, 2015
Tanti auguri alla nonna d’Italia e d’Europa, Emma Morano, che ha spento ben 116 candeline. L’anziana vive a Verbania, nei pressi del Lago Maggiore ed è la principale testimonial vivente della qualità della vita in tali zone.
Emma, classe 1899, ricorda bene la Prima e la Seconda Guerra Mondiale ed ha visto 11 Papi. Tante persone, ieri, nel giorno del suo compleanno, hanno fatto tanti auguri ad Emma; persino Papa Francesco e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, hanno inviato alla nonnina i loro auguri. Emma Morano nacque il 29 novembre 1899 a Civiasco, in provincia di Vercelli, ed ha svolto il mestiere di filatrice fino a 75 anni; poi, giustamente, è andata in pensione.
Ne ha viste tante, nella sua lunga vita, Emma. Come tutte le persone longeve ha vissuto momenti di gioia e di dolore. Una vita così lunga porta anche tanti lutti: è il prezzo delle longevità.
Ieri, durante il party organizzato per il suo compleanno, Emma non ha rinunciato a un pezzo di torta. Peccato che non ha potuto mangiare i gianduiotti, di cui è ghiotta: i medici gliel’hanno vietato categoricamente. La Morano ha sempre mangiato di tutto, anche se poco. La sera va a dormire presto, prima delle 19, e la mattina si sveglia verso le 6.
La signora di Verbania è la donna più anziana d’Italia e d’Europa, dunque; nel mondo, invece, la batte solo una donna americana, nata 4 mesi e mezzo prima di lei.
Fino a 110 anni, Emma ha fatto colazione con due uova crude e uno cotto, e qualche biscotto. A pranzo una minestrina con carne trita, e a cena una tazza di latta. Un’alimentazione semplice e salutare, insomma, quella della nonnina di Verbania, prima di 5 sorelle e 3 fratelli, tutti deceduti dopo i 90 anni. Una zia della Morano arrivò a 101 anni. Ciò testimonia che la longevità è anche questione di geni, anche se la maggior parte dei medici sottolinea che è importante anche lo stile di vita. Emma, ad esempio, ha consumato sempre cibi semplici, senza abbuffarsi mai; inoltre non è stata mai stressata. Ansia, depressione e disturbi simili accorciano la vita.
Negli ultimi anni, in Italia e nel mondo, è cresciuto di molto il numero dei longevi. Perché? Beh sono mutati gli stili di vita e sono stati inventati farmaci formidabili, che fanno quasi miracoli. In base a stime recenti, i bimbi venuti alla luce nel XXI secolo hanno un’aspettativa di vita di 100 anni. La tecnologia e le conoscenze odierne sono tali da far spegnere a una grande fetta di popolazione 100 candeline o più.
Negli ultimi 60 anni, l’aspettativa di vita è cresciuta di circa 2,2 mesi l’anno; non poco. Persone come Emma Morano ne sono l’esempio tangibile.
La nonnina di Verbania conferma quello che affermano da tempo medici e nutrizionisti: la longevità è un mix di stili di vita e genetica. Emblematiche le parole proferite sulla longevità dallo studioso Giuseppe Paolisso:
“Alcuni geni sembrano avere un ruolo in tutto ciò ma sappiamo che, ad esempio, una singola mutazione genetica ‘favorevole’ può allungare la vita al massimo del 40%. Oggi appare perciò sempre più evidente che è l’attività del genoma nel suo complesso a influenzare la longevità: l’epigenetica, ovvero la modificazione dell’espressione dei geni nel corso della vita a seconda degli stimoli a cui è sottoposto l’organismo, sta assumendo un peso sempre più rilevante fra i meccanismi che incidono sull’aspettativa di vita. Un esempio classico è la restrizione calorica: una riduzione dell’apporto di nutrienti in assenza di malnutrizione si associa a un aumento della durata della vita, anche nei primati e nell’uomo, perché in condizioni di scarse risorse energetiche l’attività dei geni vira verso una diminuzione delle attività e un conseguente prolungamento della vita. Tutto questo però significa anche che la longevità si può costruire: se non si nasce con una familiarità che aiuta a diventare centenari si può vivere in modo da favorire una speranza di vita prolungata”.
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