Ettore Scola è morto, maestro del cinema italiano che detestava le celebrazioni

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Addio a Ettore Scola: regista immenso e autoironico

Addio a Ettore Scola: regista immenso e autoironicoIl mondo del cinema perde uno dei suoi maestri. Ettore Scola si è spento nelle ultime ore. Era in coma da domenica scorsa. E’ stato uno dei più grandi registi italiani, capace di ritrarre, in chiave comica, l’Italia con tutte le sue virtù e i suoi vizi

 

Scola nacque ad Avellino nel 1931 e si impose nel cinema italiano con capolavori come “C’eravamo tanto amati”, “La famiglia” e “Una giornata particolare”. Alla fine, Ettore è stato tradito dal suo cuore, che ha deciso di fermarsi. Il noto regista si è spento munito del conforto della moglie Gigliola e delle figlie Paola e Silvia. Era una persona riservata il cineasta che è passato a miglior vita di recente: non amava parlare della sua vita privata ed era sempre alquanto tacitiano durante le interviste.

Durante la festa organizzata per il suo 80esimo compleanno, Ettore Scola disse:

“Per il momento non ho tanta voglia di lavorare, anche perché diventa perfino difficile trovare il tempo. Sanno che sei libero e ti cercano tutti, per le richieste più strane. Ogni paesino ha un cinema che rischia la chiusura, un festivalino che cerca di crescere, un circolo culturale. E io tutto sommato mi commuovo a sentire tanta passione, mi sembra tempo ben speso quello a fianco di giovani che credono ancora in valori e idee. Ma detesto le celebrazioni e l’enfasi, non è ancora tempo di mummificarmi”.

Scola nacque in Campania ma visse tutta la sua vita a Roma, dove studiò al liceo e poi si iscrisse alla facoltà di legge. Pian piano si appassionò al cinema, in particolare alla regia, ispirandosi a ‘mostri sacri’ come Totò, Steno, Alberto Sordi, e Ruggero Maccari. Scola collaborò con uno dei più grandi attori italiani, Marcello Mastroianni, ben 9 volte.

Ettore aveva più volte ritratto un’Italia in declino, basti guardare film come “La terrazza” e “La famiglia”. Ebbene, parlando dell’attuale situazione italiana, il maestro aveva detto recentemente:

“Non mi pare che le cose siano migliorare, anzi. Ma mi fa piacere che titoli come ‘La terrazza’ o ‘La famiglia’ si vedano ancora, fotografando momenti di svolta importante nella nostra vita, specie il secondo che abbraccia idealmente 80 anni di storia italiana”.

Scola, visto il suo talento, vinse tanti riconoscimenti come 8 David di Donatello di cui uno alla carriera (vinto 5 anni fa).

Addio maestro.

 

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