Facebook, Aran Khanna scopre bug: stage revocato

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Aran Khanna scopre bug in Facebook

Aran Khanna scopre bug in FacebookEssere troppo arguti e bravi, talvolta, costa caro. Lo sa bene uno studente americano che si è visto revocare uno stage presso Facebook prima ancora di iniziarlo

 

Lo studente di Harvard Aran Khanna ha forse seguito troppo alla lettera uno dei motti di Facebook, ovvero quello che recita: “Bisogna sempre essere audaci”. Aran si è mostrato troppo coraggioso, scoprendo un bug nel social, e in un battibaleno si è visto rescindere il contratto da Facebook ancora prima di iniziare. E’ incredibile, invece di essere acclamato, il giovane ha ricevuto il benservito! Diversi manager di Facebook si sarebbero infuriati dopo avr appreso che lo studente di Harvard aveva scoperto una falla nel sistema di privacy del popolare social network.

Khanna ha ideato un’app, denominata Marauder’s Map, che permette di captare gli utenti mediante i dati di Facebook Messenger. L’app ha beneficiato di un bug nella privacy di Facebook che condivide automaticamente la location di ogni utente intento a chattare. Prima dell’inizio dello stage, però, Aran ha pubblicato l’app sul suo blog che, nell’arco di qualche ora, è stata scaricata da oltre 80.000 persone. I responsabili di Facebook si sono accorti di tutto ed hanno convocato l’arguto ragazzo, chiedendogli di disattivare immediatamente l’applicazione e di non riferire nulla ai media. Non solo. Dopo qualche giorno, Khanna ha appreso da un impiegato di Facebook che il colosso aveva deciso di rescindere il suo contratto di stage per inosservanza degli “elevati standard etici che ci si attende dagli stagisti”.

Il portavoce del colosso di Menlo Park, Matt Steinfeld, ha spiegato: “Questo strumento di mappatura ha usato dati di Facebook e ha violato le nostre condizioni che proteggono la privacy e la sicurezza delle persone Nonostante sia stato chiesto più volte di rimuovere il codice, il creatore di questo strumento non lo ha fatto. Questo è sbagliato ed è in contrasto con il modo di pensare della nostra comunità”.

Aran ha detto che non voleva ledere nessuno, tantomeno Facebook: “Volevo rendermi utile, avevo progettato l’applicazione per il bene pubblico”. Non tutti i mali vengono per nuocere. Una start-up californiana ha offerto uno stage al giovane Aran che, ovviamente, ha gradito.

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