
Russel Crowe e’ una valida garanzia per qualsiasi pellicola che si rispetti, ma, guardando con attenzione ogni fotogramma della pellicola Master & Commander, ci spoglieremo di tutti i pregiudizi sui film di guerra, dall’abuso di spargimenti di sangue all’assenza di introspezione. Un film di guerra che si rispetti non parla solo della guerra in per se’ stessa. La guerra e’ lo spunto, l’evento, il contesto. Nella guerra si esacerbano i rapporti umani, si espongono le fragilità, ci si spoglia del superfluo, si diventa anime in balia delle onde. E se sono le onde a trasportare i venti di guerra ci si trova catapultati nella pellicola Master & Commander.
Siamo nel 1800, al centro delle guerre napoleoniche. In questo caso, la lotta velica e’ tutta anglo-francese ed e’ fino all’ultimo sangue. Ma la lotta principale si combatte nell’animo di Jack Fortunato, il Capitano, un uomo che ha da sempre dovuto combattere con la sua assoluta incapacità di perdere. Riuscirà a mettere da parte il suo orgoglio di fronte allo spegnersi dell’amicizia?
Un Capitano e’ pur sempre un uomo. Un uomo che, a volte, e’ costretto a scegliere il male minore, che e’ pur sempre un male e ciò attirerà le ostilità, e ciò non farà altro che inasprire gli animi. Un vero capitano, però, sarà quello in grado di dosare il proprio orgoglio e la propria saggezza, la propria furbizia ed il proprio cuore. Lo diventerà Jack e sarà per lui un “hip-hip-urrà” di nuova maturazione?
La fotografia e la ricostruzione velistica e costumistica dell’epoca hanno valso a Master & Commander numerose nomination all’Oscar. Peccato che l’accuratezza della pellicola non abbia seguito il successo della saga de I Pirati Dei Caraibi, sicuramente più folkloristica.
L’avete visto? Opinioni?