Firenze, dengue in agguato: disinfestazioni in due aree centro storico

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Firenze: disinfestazioni contro zanzare tigre

Firenze: disinfestazioni contro zanzare tigreIn due zone del centro storico di Firenze è stata avviata la disinfestazione anti-zanzare, visto che un ragazzo si è presentato presso il locale nosocomio dopo essere stato curato in Brasile la dengue

 

Cos’è la dengue? Si tratta di una patologia infettiva tropicale causata da un virus trasmissibile solo mediante la puntura di zanzare appartenenti al genere Aedes. La notizia è stata riportata dalla Asl, secondo cui “la disinfestazione riguarda un’area di 100 metri intorno ai luoghi dove ha soggiornato e soggiorna il giovane”.

L’obiettivo numero uno, a Firenze, è far calare il numero delle zanzare tigre, ovvero il maggiore veicolo della dengue. I principali sintomi della patologia infettiva sono dolori articolari e muscolari, febbre, mal di testa ed eruzioni cutanee simili a quelle che si presentano nei malati di morbillo. Solo nel 5% dei casi, tuttavia, la malattia sfocia in febbre emorragica, che porta al decesso. E’ allarme dengue, dunque, a Firenze dopo che il ragazzo italiano tornato dal Brasile si è presentato nel nosocomio fiorentino. La Asl di Firenze ha ricordato che, annualmente, vengono seguiti tanti malati di dengue nel capoluogo toscano.

Ricordiamo che la dengue è una patologia infettiva provocata dall’omonimo virus, di cui sussistono 4 sierogruppi, ovvero DENV-1, DENV-2, DENV-3, DENV-4. E’ la zanzara della specie Aedes aegypti la maggiore incriminata della diffusione della dengue, patologia per cui non esiste una valida vaccinazione. Ecco perché si mira a bonificare zone delle città, eliminando così le zanzare e la loro proliferazione. Diversi ricercatori studiano da tempo tecniche per stroncare le zanzare tigre, e dunque ridurre i casi di dengue. La Oxitec, ad esempio, ha ideato un metodo di controllo molto interessante, in quanto mira a stroncare le zanzare nelle prime fasi di sviluppo. I biotecnologi hanno programmato diversi maschi di Aedes aegypti inoculando un gene nel loro Dna che codifica per una proteina tossica. E’ proprio successivamente all’accoppiamento con esemplari di sesso femminile che avviene il bello, visto che i figli ereditano la mutazione e muoiono prima che possano trasmettere il virus. La tecnica è stata sperimentata in Brasile ed ha avuto un esito positivo. Di essa si è parlato sul magazine PLOS Neglected Tropical Diseases.

Non bisogna esultare, però, sebbene la Oxitec abbia asserito che è stato fatto una grande passo in avanti nel contrasto della dengue. Certo, bisogna sottolineare che tutto dipende anche dalle leggi della genetica, visto che non si sa se un gene verrà trasmesso alla generazione successiva. Vero è che negli ultimi tempi sono aumentati, in Brasile, i casi di dengue, quella che da molti è stata soprannominata ‘febbre spacca ossa‘. Solamente nello Stato di San Paolo, nei primi 3 mesi del 2015, la dengue ha ucciso 62 persone. E’ una vera epidemia. Il ministero brasiliano della Sanità ha sottolineato che, rispetto allo stesso periodo del 2014, il numero dei casi di dengue è cresciuto del 240%. Beh, dati del genere giustificano certamente l’allerta.

Emblematiche le parole di Emanuele Nicastri, direttore delle Malattie Infettive e Tropicali dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma: “La dengue è causata da cinque ceppi virali (il quinto è stato scoperto da pochi anni) che possono anche coesistere nelle stesse aree geografiche determinando anche infezioni sequenziali con maggior gravità. Alcune aree dei tropici hanno visto la notevole riduzione dei casi di malaria e il corrispettivo incremento di casi di dengue”.

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