Ignazio Marino in Procura: “Non Ho mai Usato Denaro Pubblico”

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Ignazio Marino dai Pm: Monologo di 4 Ore

Ignazio Marino dai Pm: Monologo di 4 OreIgnazio Marino, ex sindaco di Roma, ha parlato per 4 ore, dinanzi ai pm, ieri. Il sindaco dimissionario ha cercato di convincere la Procura che nella storia di spese e cene con la carta di credito del Comune lui non c’entra nulla

 

Marino respinge ogni accusa e ribadisce che lui, attualmente, non è indagato e “non risulta iscritta nessuna notizia di reato”.  E allora quegli scontrini attestanti spese e cene fatte con la carta di credito del Comune? L’ex sindaco della Capitale ha detto che la firma in calce sui giustificativi non è autentica poiché risalirebbe al periodo in cui lui era all’estero. Allora qualcuno starebbe cercando di incastrare l’ex sindaco di Roma? Chissà?

Quello di Marino, presso l’ufficio del sostituto procuratore Roberto Felici, è stato una specie di monologo durato 4 ore. Ignazio ha sottolineato di non aver mai usato denaro pubblico “se non per fini istituzionali consentiti”, anzi ha erogato al Comune di Roma, l’anno scorso, il 10% della sua indennità di primo cittadino.

Soffermandosi sull’utilizzo di carte di credito del Comune e dei relativi giustificativi, Marino ha evidenziato che “le sottoscrizioni a suo nome in calce a tali giustificativi non sono autentiche, come può facilmente rivelarsi ad occhio nudo”. Nella maggior parte dei casi, secondo Marino, i giustificativi ricollegano la causale della cena all’ultimo appuntamento del sindaco in agenda. L’ex sindaco di Roma ha anche fatto riflettere su un fatto: molti giustificativi sono stati firmati in calce quando lui era all’estero.

Da tutto ciò si deduce che le causali sui giustificativi relativi alle spese fatte da Marino con la carta del Comune sarebbero state inserite successivamente e arbitrariamente.

Ignazio Marino ha anche sottolineato di non essere stato certamente lui a richiedere l’aumento del plafond della carta di credito del Comune da 10.000 a 50.000 euro. Lo ha ribadito anche il suo legale, Enzo Musco: “Il sindaco non ha mai richiesto la carta di credito, né l’aumento del plafond”. 

Il sindaco dimissionario di Roma è un ‘santo’ o un profittatore?

 

 

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