La stagione influenzale sta per iniziare ma molte persone sono già a letto per l’influenza. Sembrerà strano ma la maggior parte degli impiegati, pubblici e privati, italiani si ammala di lunedì. Lo ha reso noto l’Inps, mostrando i dati concernenti ai controlli effettuati dai medici del lavoro.
A quanto pare, un impiegato italiano su 3 si sente male di lunedì, soprattutto se lavora nel pubblico impiego; inoltre, quelle che si ammalano di più sono le donne. Una coincidenza o una furberia dei dipendenti italiani? Beh, a voi la risposta.
Pare che la maggior parte dei certificati medici venga presentata di lunedì. Non è che i dipendenti italiani si lascino andare troppo a festeggiamenti, durante il fine settimana, mettendo a dura prova il loro sistema immunitario? O forse si sente il desiderio di fare il cosiddetto ‘weekend lungo’?
Boom di certificati medici presentati di lunedì in Lombardia, Lazio e Sicilia. Relativamente al settore privato, invece, il record di certificati presentati va a Veneto, Emilia Romagna e Lombardia. Insomma, pare proprio che quelli che si ammalano di più siano gli impiegati lombardi. O meglio, i dipendenti della Lombardia sono quelli che hanno il sistema immunitario più vulnerabile oppure sono quelli più furbetti?
Ma non erano la Sicilia ed altri regioni del Sud le più svogliate d’Italia? Beh, fatto sta che sono proprio i dipendenti siciliani quelli che presentano meno certificati medici.
Un altro dato riportato dall’Inps è quello relativo alla durata media dell’assenza dal lavoro per malattia, che è pari a 3 giorni. La settimana, insomma, è proprio corta per gli impiegati pubblici. Nel settore del pubblico impiego si registrano molte più assenze dal lavoro rispetto al settore privato.
L’Inps ha spiegato, in riferimento alle assenze per malattia nel settore pubblico e privato:
“La distribuzione del numero degli eventi malattia – per giorno di inizio – del 2014 è simile per entrambi i comparti, con frequenza massima il lunedì: 2.576.808 eventi per il settore privato e 1.325.187 per la Pubblica amministrazione, pari rispettivamente al 30,2% e al 27,2% del totale”.
