Il premier Matteo Renzi ha asserito che quella di oggi è una giornata memorabile perché “il Jobs Act rottama i co.co.co. e i co.co.pro vari e scrosta le rendite di posizione dei soliti noti”.
Il Consiglio dei ministri dovrà approvare i decreti attuativi della magnificata riforma del lavoro. Intanto Susanna Camusso, leader della Cgil, ha commentato le parole del segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, sulla riforma del lavoro italiana. “Abbiamo visto le dichiarazioni di Gurria sulla crescita dell’Italia e le abbiamo confrontate con quelle degli anni scorsi. Possiamo dire che l’Ocse detiene il record delle previsioni sbagliate. Quindi non mi fiderei troppo di quelle previsioni. Il governo va nella direzione sbagliata”, ha sottolineato il numero della Cgil durante un convegno, in Friuli, sul reddito di base.
“Come sarà evidente anche dal Consiglio dei ministri, l’unico risultato sarà quello di aver liberalizzato i licenziamenti, di aver deciso che il rapporto di lavoro invece di essere stabilizzato sia frutto di una monetizzazione crescente. Non credo quindi che questa sia la risposta che si aspetta un Paese che continua ad avere una disoccupazione altissima, che non ha prospettive per i giovani e che invece di facilitare i licenziamenti dovrebbe costruire soluzioni per il lavoro”, ha continuato la Camusso.
Alle parole della Camusso hanno fatto eco quelle di Landini: “Non sono le riforme di cui il Paese ha bisogno. Credo che oggi si confermeranno quelle scelte sbagliate che rendono possibili e più facili i licenziamenti e che non cancellano la precarietà. Non siamo in presenza dell’estensione degli ammortizzatori sociali quindi delle tutele universali per tutti, siamo in presenza di una riforma che non migliora le condizioni di chi ha bisogno di lavorare. Siamo dentro ad una logica che pensa che riducendo un po’ le tasse si faccia ripartire l’economia. Questa non è la strada delle riforme di cui il Paese ha veramente bisogno”.
