“La Principessa e il Drago”: Fiaba Gender a Scuola, Genitori Ritirano Figlia

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Massa Carrara: Fiaba Gender a Scuola, Genitori Ritirano Figlia

Massa Carrara: Fiaba Gender a Scuola, Genitori Ritirano FigliaDue genitori di Massa Carrara hanno ritirato la figlioletta da scuola dopo aver scoperto che gli insegnanti leggevano in classe “La principessa e il drago”, una fiaba, secondo loro, gender e diseducativa

 

“La principessa e il drago” ha una trama un po’ diversa dalle classiche fiabe, visto che è la principessa a salvare il principe. Ecco perché due genitori hanno deciso di ritirare la figlia dall’istituto ed iscriverla in un istituto paritario di matrice cattolica. Si è parlato della vicenda anche sul sito “No ai matrimoni gay in Italia” successivamente all’appello dei genitori allibiti ai giuristi di “Pro Vita”. Questi ultimi, riferendosi ai genitori di Massa Carrara, hanno affermato: “Non sapevano che la scuola elementare della figlia facesse parte del progetto ‘Liber* Tutt*’, iniziativa sponsorizzata dalla Regione Toscana con i fondi per le pari opportunità e gestita per il secondo anno di seguito dalla provincia di Massa Carrara”.

L’iniziativa Liber* Tutt* contempla anche letture di fiabe, come “La principessa e il drago” in classe. Il padre e la madre della bimba si sono accorti casualmente della favola gender, mentre la piccola svolgeva i compiti a casa. Subito si sono allarmati ed hanno fatto il possibile per ritirare la bimba da tale scuola. Nessuno, a quanto pare, li aveva avvisati del fatto che una delle materie di studio fosse proprio la lettura di fiabe “gender”.

“Se da una parte viene richiesto ai genitori di portare, attraverso i figli, la carta igienica a scuola perché non ci sono fondi, dall’altra, i soldi si trovano per inserire progetti ‘gender’ con la pretesa che, certe favole, sostituiscano l’educazione dei genitori. Perché traumatizzare i figli dal primo giorno di scuola con certe favole?” hanno asserito i fautori di “No ai matrimoni gay d’Italia”, gruppo che contesta con forza le unioni civili tra gay e il concetto del “gender”.

Sulla vicenda è intervenuto anche monsignor Giovanni Santucci, vescovo di Massa Carrara, che ha dichiarato: “Credo che sia stato lecito per la famiglia spostare la bambina da una scuola all’altra, se i genitori hanno ritenuto di farlo; in Italia i genitori hanno ancora il diritto di provvedere ai figli secondo le proprie convinzioni ideologiche e religiose”.

Ovviamente, i cattolici sono dalla parte dei genitori di Massa Carrara. Il prossimo 6 novembre, presso l’oratorio della chiesa S. Pio X di Massa, i genitori si incontreranno con molti pedagogisti per discutere sul delicato tema.

E voi, ritirereste vostro figlio da scuola se in classe venissero lette favole gender?

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