Lamberto Sposini fa causa alla Rai: errori e negligenza, chiede risarcimento milionario

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Lamberto Sposini

Lamberto SposiniLamberto Sposini ha deciso di adire le vie giudiziarie nei confronti della Rai, rea, secondo lui, di non essersi comportata bene quando venne colpito da un malore mentre presentava, nel 2011, il programma “La vita in diretta”

 

Il ricorso è stato presentato da Sposini alla Corte d’Appello e verrà preso in considerazione il 5 luglio 2016. I magistrati dovranno decidere se sia equa la richiesta di risarcimento. L’ex presentatore de “La vita in diretta” chiede ben 10 milioni di euro. In primo grado, lo ricordiamo, la richiesta di Sposini venne rigettata. Il giudice Mariapia Magaldi affermò che non si possono imputare errori né alla  Rai né ai soccorritori.

“Sia che si trattasse di infarto, sia che si trattasse di ictus ischemico o emorragico, certamente presso uno studio televisivo non potevano essere presenti le sofisticate attrezzature necessarie a stabilizzare il paziente, e ciò è tanto più vero ove si consideri che lo stesso ospedale Santo Spirito non era attrezzato per quel tipo di intervento, al punto che il ricorrente, una volta effettuata una tac diagnostica, è stato trasferito presso altro nosocomio… La mancanza di tempestività nei soccorsi è ascrivibile ai tempi attesi per l’arrivo dell’ambulanza del 118. Nessuna responsabilità può essere attribuita, perciò, al datore di lavoro, cioè alla Rai”, scrisse la Magaldi. Chissà se il giudice di secondo grado darà ragione a Lamberto Sposini, accordandogli il risarcimento milionario? Bisognerà attendere circa un anno per saperlo.

Il 29 luglio 2011, prima dell’inizio de “La vita in diretta”, Sposini venne colpito da un ictus. Per fortuna, riuscì a salvarsi ma, in seguito, accusò Rai e soccorritori di negligenza. Dopo essere stato trasportato al Policlinico “Gemelli” di Roma, Sposini venne sottoposto a un delicato intervento chirurgico per fronteggiare una forte emorragia cerebrale.

Domenico Iscaro, dell’Inaao Assomed, rilevò che quando Lamberto Sposini venne trasportato urgentemente al “Santo Spirito” erano da poco stati effettuati tagli alla Sanità: il reparto di neurochirurgia era stato chiuso qualche mese prima. “Se il reparto non fosse stato chiuso, Sposini avrebbe potuto essere sottoposto al drenaggio nel primo pomeriggio e non in serata, come è avvenuto solo dopo il trasferimento al Policlinico Gemelli, sottolineò Iscaro.

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