Lingua italiana difesa da Matteo Renzi: inglese fuori dalle leggi

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Difendere lingua italiana eliminando termini stranieri dalle leggi

Bisogna difendere la lingua italiana, partendo dall’eliminazione dei termini stranieri dalle leggi

 

Stop ai termini inglesi nelle leggi italiane. E’ questo, in sintesi, il ‘succo’ di una proposta di legge che verrà inviata prossimamente all’Accademia della Crusca. La proposta potrà essere firmata dai parlamentari favorevoli all’eliminazione dell’inglese dalle norme italiane.

Matteo Renzi difende lingua italiana a Palazzo Vecchio

Gianni Alemanno, numero uno di Azione nazionale, che il premier Renzi non si può definire paladino della lingua italiana, visto che proprio lui ha usato termini inglesi per denominare una legge italiana, ovvero il ‘Jobs act’. L’ex sindaco di Roma ha preso parte alla presentazione della proposta di legge in difesa della lingua italiana, a Palazzo Vecchio (Firenze), assieme al deputato forzista Fabrizio Di Stefano, primo firmatario del documento. A Palazzo Vecchio è arrivato anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Quest’ultimo ha sottolineato nelle ultime ore che se si vuole che l’italiano venga studiato non bisogna fermarsi alla letteratura. Il premier ha espresso la sua opinione in occasione dell’inaugurazione, a Palazzo Vecchio, degli Stati Generali della Lingua Italiana nel mondo.

Renzi ha detto che la lingua italiana è studiata da molte persone nel mondo ma, rispetto agli altri idiomi, quello italiano è in una posizione deteriore. Il premier ha affermato che l’Italia rinasce anche grazie al linguaggio. Bisogna dunque difendere l’idioma italiano eliminando termini tipici di altre lingue, in primis quelli inglesi. All’inaugurazione degli Stati Generali della Lingua Italiana non poteva mancare il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, secondo cui nelle università e negli istituti di cultura stranieri è aumentata molto la richiesta d’italiano: 2,3 milioni  di richieste contro 1,5 milioni del 2014. Alla cerimonia ha preso parte anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella, secondo cui è fondamentale difendere e promuovere la lingua italiana.

Il sindaco di Firenze ha sottolineato l’importanza di conoscere altre lingue ma è necessario difendere quella italiana per evitare un “impoverimento culturale”. Oggi, secondo Nardella, determinati ambiti parlano italiano, come moda, arte e musica: soppiantare termini italiani con quelli stranieri porta gradualmente alla morte dell’idioma italiano. Bisogna evitare tutto ciò, promuovendo la lingua italiana, ad esempio, nell’ambito dell’integrazione con altre culture. Nardella ha aggiunto che è importante usare l’italiano in sede di accoglienza dei migranti.

Lingua italiana: la quarta più studiata al mondo

Le parole dette oggi dal premier e da molti politici rievocano una notizia riportata l’anno scorso su molti quotidiani e riviste, ovvero quella relativa alla diffusione della lingua italiana. Sembra che quest’ultima sia la più studiata al mondo dopo l’inglese, lo spagnolo e il cinese. Molti si sono subito domandati perché la lingua del Belpaese occupa il quarto posto nella classifica degli idiomi più studiati, battendo addirittura il francese, il tedesco, il portoghese. Beh, le motivazioni sono varie: ricordiamo, ad esempio, che l’italiano è parlato dal Papa, vescovo di Roma e capo della Chiesa cattolica. La lingua italiana è la principale del melodramma e, non dimentichiamolo, nel mondo la musica lirica italiana è molto apprezzata (basti ricordare la fama che ha avuto all’estero Luciano Pavarotti). Non dimentichiamo, infine, la letteratura italiana, una delle più prestigiose al mondo: poeti, scrittori e romanzieri italiani come Dante, Petrarca, Manzoni e Leopardi sono più studiati all’estero che in Italia perché, ahinoi, sembra che la scuola italiana miri a far detestare, e non amare, agli studenti i grandi uomini della letteratura italiana.

La moda, l’arte, la musica, l’enogastronomia parlano anche italiano. Ci sono tanti motivi, dunque, per difendere e diffondere il nostro splendido idioma.

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