Da anni si trovava al centro di una piazza di Los Angeles, dopo essere stata donata dalla comunità italiana che si era stanziata all’interno della città statunitense. Dopo una serie di attacchi, però, alla fine è stata abbattuta: si trattava della statua raffigurante Cristoforo Colombo, considerato il responsabile dello sterminio dei nativi americani. Al centro di numerose polemiche da anni, il navigatore genovese ha assunto sempre più una connotazione negativa.
L’iniziativa di Mitch O’Farrell
L’iniziativa di abbattere la statua di Cristoforo Colombo è stata presa da Mitch O’Farrell, consigliere comunale della città di Los Angeles. Il discendente di una tribù di nativi americani ha commentato l’avvenimento, affermando che la figura del navigatore genovese non è da celebrare.
I motivi sono due: la sua non è stata una vera scoperta, dal momento che esistevano già tantissime popolazioni indigene; e soprattutto perchè ha dato il via a quello che è stato definito il più grande genocidio della storia.
La rivalutazione del navigatore genovese
La statua di Cristoforo Colombo si trovava al centro di Gran Park da decenni, ed era stata donata alla città di Los Angeles dalla comunità italiana che si era stanziata nel posto. Tuttavia, negli ultimi anni si è assistito ad una rivalutazione del navigatore genovese da parte di diverse entità statunitensi.
Gli eventi scatenanti ci sono stati dopo gli incidenti di Charlottesville: diverse persone di movimenti di pro immigrati furono uccise da suprematisti bianchi, e tante statue di Cristoforo Colombo furono oltraggiate in diverse città. Negli ultimi anni il navigatore genovese ha assunto sempre più una connotazione negativa, che l’ha portato a essere equiparato a un criminale. Il sindaco di New York, Bill De Blasio, ha cambiato il nome di Columbus Circle; molti altri hanno, invece, cambiato il nome delle celebrazioni che si tengono il 12 ottobre, da “Columbus Day” a “Natives and indigenous native day”.
