Il Viminale ha assegnato la scorta all’ex assessore della Regione Sicilia Lucia Borsellino. Il motivo? La donna è nel mirino di Cosa Nostra, che starebbe pianificando un attentato per farla fuori come il padre
Il Ministero dell’Interno ha attribuito alla Borsellino un’auto blindata e due poliziotti. Lucia e i suoi familiari, però, non hanno preso bene la notizia, visto che la scorta sarebbe servita maggiormente quando la Borsellino era assessore. I legali del medico Matteo Tutino, arrestato recentemente, hanno così commentato l’iscrizione nel registro degli indagati dei due giornalisti: “Siamo in presenza di un’azione altamente criminale commessa con il mezzo della comunicazione di massa in danno ad un uomo innocente che è stato lapidato mediaticamente. E’ la conferma che quella frase non esiste”.
Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, continua a rimarcare che lui ha sempre operato per il bene della Borsellino: “Non ho mai lasciato sola Lucia Borsellino, la sua sofferenza e il suo calvario sono stati anche miei”. “Benché sollecitati, ribadiamo la ferma volontà di non rilasciare dichiarazioni. Non intendiamo tantomeno commentare o esprimere valutazioni sui tempi e sulla opportunità del dispositivo di protezione adottato dalle autorità competenti”, hanno asserito i parenti di Lucia che, a quanto pare, lascerà presto Palermo e lavorerà presso l?Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali).
Francesco Bevere, direttore generale dell’Agenas, ha detto: “Conosco Lucia Borsellino da anni abbiamo già collaborato in più occasioni, non ultima quella della stesura del nuovo Patto per la salute e del Regolamento sugli standard ospedalieri. Poter contare sulla professionalità, l’esperienza, i valori, l’onestà intellettuale e l’etica professionale che la contraddistinguono è un indiscusso valore aggiunto per l’Agenzia e per i suoi interlocutori”.
