Straordinario intervento chirurgico a Milano, dove una madre ha donato un rene al figlio di 3 anni, che ora potrà vivere come tutti i bimbi, senza più difficoltà e disagi
Una mamma, pur di salvare il figlioletto, affetto da displasia renale bilaterale, ha rinunciato a un rene pur di salvarlo. L’operazione è riuscita e il piccolo, nato prematuramente, ora ha una vita nuova. Il piccolo doveva sottoporsi a dialisi a causa della sua grave patologia ai reni ma, grazie alle madre, e all’abilità dei chirurghi del Policlinico – Fondazione Cà Granda è riuscito a salvarsi. Trovare un rene compatibile, infatti, era praticamente impossibile. Già è arduo trovare un rene per un adulto, figuriamoci per un bimbo di pochi anni. E’ necessario, infatti, che le dimensioni dell’organo del donatore e ricevente siano simili. Claudio Beretta, coordinatore dell’Unità operativa di Trapianto di rene del nosocomio lombardo ha detto:
“Fino a poco tempo fa la scelta era di non eseguire trapianti da vivente da un genitore al figlio piccolo, perché la discrepanza di dimensioni poteva portare a un elevato rischio di insuccesso. Nel trapianto normale su un bambino, il rene viene inserito all’interno del peritoneo, una membrana che aiuta a mantenere gli organi addominali nella loro giusta posizione. Noi però abbiamo scelto di trapiantare il rene al di fuori del peritoneo, in uno spazio più contenuto e ‘obbligato’, che avrebbe permesso di non spostare né modificare il resto dei visceri. Il nuovo organo, inoltre, è stato collegato al circolo sanguigno mettendolo in comunicazione con l’aorta e la vena cava e non, come avviene normalmente, con i vasi iliaci, che si trovano più in basso, nel bacino”.
L’operazione che ha permesso di salvare il piccolo, che risiede in Emilia Romagna, è durata 3 ore ed è stata effettuata lo scorso 13 gennaio. Ora il bimbo è a casa col papà e la mamma e, sebbene dovrà sottoporsi a terapia immunosoppressiva per tutta la vita, avrà una vita normale.
