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Maroni ostacola musulmani: Lombardia vieta burqa e niqab

Da Redazione

Dicembre 11, 2015

Maroni ostacola musulmani: Lombardia vieta burqa e niqab

Maroni vieta burqa in LombardiaIl governatore della Lombardia, Roberto Maroni, rende dura la vita dei musulmani in Lombardia che, d’ora in poi, non potranno entrare più con burqa e niqab nelle strutture regionali e negli ospedali lombardi.

Il numero uno della Regione Lombardia ha detto, ieri, che è stato modificato il regolamento relativo all’accesso nelle strutture regionali, che attua una legge nazionale che vieta alle persone di entrare nei locali pubblici col volto coperto.

“Chi vuole entrare negli ospedali lombardi e nelle sedi della Regione dovrà essere riconoscibile e presentarsi a volto scoperto: sono quindi vietati burqa, niqab, così come passamontagna e caschi integrali. I gravi episodi di terrorismo ci hanno indotto a rafforzare le misure di sicurezza”, ha detto Simona Bordonali, assessore alla sicurezza della Lombardia.

La modifica del regolamento, però, non è stata accolta con favore da alcuni. Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha affermato:

“Siccome c’è la legge non si avverte l’esigenza di inventarsene di nuove, che appaiono di sapore simbolico-propagandistico. La legge esiste per quanto riguarda la questione del travisamento, va fatta applicare. Poi, in questo momento c’è bisogno di tutto tranne che agitare dei simboli e fare propaganda, perché mi pare che in questo ambito gli estremisti islamici siano imbattibili e quindi non mi cimenterei su questo terreno“.

Neanche il governatore della Liguria, il forzista Toti, condivide l’opinione di Maroni:

“Al momento è sufficiente seguire le regole che già ci sono. Un provvedimento del genere non è all’ordine del giorno, ma se ci fosse no mi opporrei. Le Regioni non hanno competenza sull’ordine pubblico, sono decisioni che deve prendere il Governo.

E’ probabile che la decisione presa in Lombardia sarà impugnata, visto che, come ha affermato l’avvocato Alberto Guariso, grande esperto in materia, la libertà di professare e manifestare la propria religiosa non può essere ostacolata da un atto amministrativo, essendo necessaria una legge.

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