Il salvataggio di Banca Etruria da parte del Governo è una questione che investe il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi sia in veste di politico che di comune cittadino. Si perché il papà di Maria Elena è stato vicepresidente della suddetta banca. Il ministro è intervenuto sulla questione nel corso della presentazione del libro di Bruno Vespa.
La Boschi ha tentato di scagionare il padre in ogni modo, affermando:
“Mio padre è stato vicepresidente di Banca Etruria per 8 mesi , fino a quando il Governo ha commissariato la banca. Il Governo non fa favoritismi o leggi personali. Mio padre è una persona perbene, sento disagio perché è finito sulle cronache non per quello che fa ma perché è mio padre”.
Soffermandosi sul coraggio e sulla solidità della sua famiglia, Maria Elena ha aggiunto:
“Affronteremo questo momento rimanendo uniti”.
In merito a un possibile intervento del Governo per tutelare i risparmiatori, la Boschi ha detto:
“L’intervento arriverà con un emendamento alla legge di stabilità, che potrebbe istituire un fondo da circa 100 milioni, un terzo a carico dello Stato e due terzi a carico del sistema bancario”.
Il papà di Maria Elena era vicepresidente di Banca Etruria, dunque, e lei correntista e risparmiatrice. Pare che il salvataggio delle 4 banche abbia causato danni economici anche al ministro per le Riforme, visto che era titolare di 1.500 azioni della popolare dell’Etruria. Insomma, Maria Elena ha voluto depositare qualche risparmio in un istituto di credito a lei caro, visto che suo padre ne è stato, per un breve periodo, vicepresidente e suo fratello dipendente fino a poco tempo fa. Anche per la Boschi, dunque, tutte quelle azioni non valgono più nulla.
Il ministro Boschi intervenne per la prima volta sulla vicenda del crac della Banca Etruria qualche mese fa, proprio quando il Governo, di cui lei stessa fa parte, decise il commissariamento della banca.
“Così la smetteranno di dire che ci sono favoritismi”, tuonò su Twitter la Boschi dopo il commissariamento di Banca Etruria, di cui il padre era vicepresidente.
