Protagonisti di canzoni, poesie, romanzi. Da Vorrei di Roberto Vecchioni “E vorrei contare i tuoi capelli, fino all’ultimo senza sbagliare. E alla fine dire che son belli. Confonderli e ricominciare”, fino a Bellicapelli di Francesco De Gregori “Belli capelli, capelli neri, che t’ho aspettata tutta notte e tu chissà dov’eri. Capelli lunghi che arrivavano fino al mare, belli capelli che nessuno li può tagliare”, passando per le “bionde trecce” di Lucio Battisti.
Senza dimenticare il ruolo da protagonista che rivestono nella storia di Jo March, in Piccole Donne. I capelli, da sempre, richiamano con forza l’immagine di donne belle, ricche di fascino e sensualità.
Nell’immaginario collettivo è così. Una bella donna sfoggia con orgoglio una chioma fluente e sana. Che siano lunghi o corti, ricci o lisci, i capelli rappresentano un’arma di seduzione capace di far parlare di sé.
Ecco perché, quindi, i soggetti affetti da alopecia femminile risentono, sul piano psicologico, molto più di quelli maschili dei negativi risvolti che questa patologia porta con sé. Forte, infatti, è il senso di disagio che colpisce molte donne affette da calvizie e che ne inficia fortemente i rapporti sociali.
Cresce l’insicurezza e il rapporto con se stesse diventa instabile e viene minato nel profondo.
Alopecia femminile, cos’è e chi ne soffre
La calvizie femminile è una patologia che colpisce un numero crescente di donne. Spesso è anche uno stile di vita eccessivamente stressante a innescare l’alopecia. A soffrirne sono circa 4 milioni di italiane (i dati per gli uomini sono nettamente superiori, si parla di circa 18 milioni di italiani), tanto che dai 50 anni in su almeno il 30 per cento delle donne (e il 50 per cento degli uomini) è affetto da problemi più o meno gravi di calvizie correlati all’alopecia androgenetica.
L’alopecia androgenetica è legata, come si può dedurre dal nome stesso, alla presenza, anche nelle donne, di una percentuale di ormoni androgeni. A soffrirne maggiormente, quindi, sono le donne affette da iperandrogenismo (un eccesso di androgeni).
A causare questa condizione, che favorisce la calvizie femminile ma non può essere eletta come unica causa, è spesso la presenza della sindrome dell’ovaio policistico che si manifesta, a livello clinico, con cicli anovulatori, alterazioni mestruali, irsutismo e talvolta obesità. Più rari, invece, i casi in cui l’eccesso di androgeni sia legato alla presenza di neoplasie secernenti questa tipologia di ormoni.
Ripercussioni positive sulla salute dei capelli sono attribuibili anche ai livelli di estrogeni, soprattutto durante l’età fertile. Molto, inoltre, fa la genetica ma sarebbe sbagliato ricondurre le principali cause di alopecia androgenetica femminile a una semplice questione di dna.
Eventi come gravidanze, traumi, interventi possono compromettere l’equilibrio ormonale della donna. Fenomeno che può registrarsi anche in seguito a forti stress o a stili di vita errati, caratterizzati, ad esempio da eccesso di fumo e alcol.
Come intervenire?
Il trapianto di capelli, pur rispondendo in apparenza alla problematica, non rappresenta la strada migliore da percorrere. Non interviene sulle cause della problematica e spesso ha recidive che riportano il soggetto allo stato da cui si è partiti.
Per evitare pesanti ripercussioni psicologiche sulla donna, grazie ai progressi della scienza medica e alle ricerche condotte, come accade nel laboratori Hair Clinic, è possibile evitare di ricorrere alla chirurgia e riconquistare una chioma sana e lucente attraverso la medicina rigenerativa.
Anche per la cura della calvizie femminile il Protocollo bSBS rappresenta, infatti, la terapia più evoluta del settore, tutti i dettagli sono disponibili sul sito Hairclinic.it. Il percorso è personalizzato, non necessita di lunghi cicli terapeutici ed è garantito un risultato finale soddisfacente. La medicina rigenerativa interviene su base medica. Promuove la massima rigenerazione cellulare, necessaria per favorire i giusti equilibri che regolano anche la vita dei follicoli con l’obiettivo di favorirne l’inversione del processo di miniaturizzazione, promuovendo la ricrescita di un capello sano, spesso e pigmentato.
