Paolo Conforti: l’uomo con il trapianto di polmone più longevo al mondo

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trapianto polmone
Fonte foto: lcorriere.it

Paolo Conforti è l’uomo più longevo al mondo dopo aver subito un trapianto al polmone. La sua storia ha davvero dell’incredibile ed è la testimonianza che con caparbietà e sagacia si raggiungono dei grandi obiettivi. L’architetto 65enne che vive a Parma fu operato a Londra da Magdi Yacoub.

La notizia del trapianto

La notizia del trapianto arrivo a seguito di un malore che Paolo Conforti accusò in una di quelle che sembravano una mattina come tante. L’architetto, che all’epoca aveva 35 anni, rimase senza fiato e da lì subito la corsa in ospedale. La complicanza respiratoria fu conseguenza diretta del trattamento chiemiterapico e radioterapico subito per combattere un linfoma.

In nosocomio gli dissero che serviva urgentemente un trapianto di polmoni ma all’epoca, nel 1989, in Italia questa ipotesi sembrava fantascienza, poiché il polmone era uno degli organi più difficile da trapiantare.

Fondamentale fu il consiglio di un suo amico dottore che gli palesò la possibilità di essere visitato dal professore e luminare Magdi Yacoub, che operava a Londra. Ovviamente sembrava un’impresa possibile raggiungere lo stimato dottore, ma la fortuna in questo caso giocò a favore di Paolo Conforti.

Magdi Yacoub, originario dell’Egitto, doveva trovarsi a Padova per tenere una lectio magistralis, e Paolo Conforti insieme ad altri due amici, Umberto e Maurizio, e alla sua bombola di ossigeno partirono alla volta di Padova. Durante il tragitto i tre amici furono fermati dalla polizia. Uno dei due amici, Maurizio spiegò agli agenti delle forze dell’ordine e questi si offrirono di scortare la loro auto fino in aeroporto.

Umberto, il secondo amico di Paolo, andò incontro al professore che accettò di salire in macchina con i tre e visionare le cartelle cliniche del paziente, comprese le lastre analizzandole contro il finestrino. Le parole del professore furono molto dirette: urgeva il trapianto e invitò il paziente a raggiungerlo nella sua clinica dopo le feste natalizie.

Il trapianto di polmone di Paolo

La seconda vita di Paolo Conforti inizia il 29 gennaio 1989 quando il trapianto di polmone eseguito presso la clinica londinese del professor Magdi Yacoub riuscì alla perfezione. Il 65enne era destinato alla morte senza l’aiuto di quell’intervento e per quello ha sempre ringraziato il professore e il suo giovane donatore.

A seguito dell’intervento Paolo Conforti racconta che istintivamente ha chiesto l’ossigeno, rendendosi in un secondo momento che non ne aveva più bisogno. Le emozioni provate sono indescrivibili soprattutto per quanto riguarda le piccole cose.

Uno degli aneddoti che piace ricordare a Paolo Conforti è quando Magdi Yacoub gli chiese di salire le scale, movimento che per lui era faticosissimo. Quando ci riuscì, paolo Conforti capì che era arrivato il momento della sua seconda vita.

Avere patologie rare e essere malati non è una condizione psicologica facile da vivere né per il malato né per i suoi familiari. La testa ti suggerisce pensieri belli e brutti, alternandoli vertiginosamente. Un momento ti senti vivo e grintoso, l’attimo dopo ti affievolisci e ti dai già per morto.

Paolo Conforti, ora ha 65 anni e continua la sua carriera di architetto. Spesso, ripensa all’operazione del trapianto di polmone e a tutti quei meccanismi mentali che esso comporta. Non è facile da affrontare una situazione del genere, ma molto importante e fattore da non sottovalutare è quello di non perdere mai la speranza e la pazienza.

Il donatore e il decreto Donat Cattin

Paolo Conforti aveva bisogno di un donatore e a quell’epoca e nella clinica londinese le liste d’attesa erano davvero lunghe. Il professore, quindi, consigliò al suo paziente di trovare un donatore in Italia. L’occasione si presentò una ventina di giorni dopo il colloquio con il professore grazie un ragazzo di 16 anni, quindi l’equipe per espianti medica del professor Francesco Musumeci predispose un trasporto immediato tramite un jet.

Questo, però, fu fermato poiché in Italia non c’era ancora nessuna legge che permettesse il trasporto di organi in un altro Paese. Ed è qui che entro in gioco di nuovo un amico di Paolo Conforti. L’amico, infatti, era amico dell’allora ministro della sanità Carlo Donat Cattin e decise di chiamarlo.

Una volta spiegata la grave e delicata situazione il ministro decise di firmare nell’immediato un decreto che autorizzava il trasporto all’estero dell’organo. In questo modo fu possibile al trapianto di polmone. Il giovane ragazzino di 16 anni con i suoi polmoni sani e robusti salvò la vita a Paolo e a un uomo gallese, anche lui in lista per il trapianto di polmone.

Chi è sottoposto a trapianto di organi ha molti fattori da valutare. Spesso infatti avviene il rigetto del corpo estraneo o si va incontro a patologie gravi come ad esempio dei tumori. La condizione di malato ti toglie completamente la progettualità e il poter fare dei progetti a lungo termine. Bisogna essere forti e non lasciarsi trascinare da pensieri negativi.

E’ importantissimo avere costantemente contatto con il dottore di fiducia, che diventa praticamente un altro membro di famiglia. In questi casi, la figura del dottore diventa fondamentale per il paziente poiché un vero e proprio punto di riferimento al quale rivolgersi nei casi di dubbi, ansie o paranoie.

Paolo Conforti, ad oggi festeggia ben due compleanni: quelli ufficiale della sua data di nascita, quella del 2 settembre e quella del giorno della perfetta riuscita del trapianto di polmone, il 29 gennaio. Paolo Conforti, insieme a una donna Vera di origine irlandese e di sei mesi più grande di lui, è riuscito ad andare contro ogni previsione possibile diventando così, dopo trent’anni, l’uomo trapiantato più longevo al mondo.

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