E quanti piedi che si incroceranno andando. Ecco la seconda parte di un corto, esordito in terra d’Islanda, fredda come i sentimenti ormai solo ricordati da Marco Mengoni in “Ti Ho Voluto Bene Veramente“. Il viaggio continua e porta Marco in una fredda stanza d’hotel nella quale le Parole In Circolo danno inizia ad una danza swing, ben diversa dalle ultime ballate melodiche, con un ritmo alla Gazze’. Marco racconta, parla, anche un po’ di se’ stesso, si addormenta sul letto d’albergo e poi apre le porte di una sala danzante, elegantissimo, con indosso uno smoking, a suscitare sguardi d’invidia e sfida. Libero, libero, canta Marco Mengoni, libero di cantare ciò che più gli dà un brivido, libero di sbagliare, come tutti noi, e poi di rialzarsi; libero di non essere per forza come la società ci impone, perche’, in fondo, la meta e’ oscura a tutti noi. Lasciamo parlare gli altri, lasciamo che le parole circolino liberamente nell’aria, senza scalfire ciò che siamo e ciò che desideriamo dalla vita. Sogniamo l’amore, nonostante le delusioni e prendiamocelo, ma senza accontentarci, sperando tutti nella stella cometa. Un ritornello forte, sentito, che entra nella testa come un monito, un consiglio, un’esperienza, un’autobiografia. Parole in circolo che riguardano ognuno di noi, dagli amici che non ci sono mai agli sbagli mai ammessi anche quando si ha torto. Non ci fa solo cantare Marco Mengoni. Ci ha anche riflettere, con parole in circolo negli ingranaggi della nostra mente e nel cuore.
Il nuovo capitolo del viaggio di Marco Mengoni e’ qui:
