Pensioni più basse, cambiano i coefficienti di trasformazione

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Pensioni più basse, cambiano i coefficienti di trasformazione

Nonostante tante promesse e rassicurazioni, i pensionati si ritroveranno nel 2019 un assegno pensionistico più basso a causa dell’aggiornamento dei coefficienti di trasformazione.

Pensioni più basse dal 2019 aggiornamento coefficienti

Causa di tutto è da imputare al decreto 15 maggio 2018 del Ministero del Lavoro e dell’Economia  pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Sono stati resi ufficiali i coefficienti di trasformazione da applicare alle pensioni che verranno liquidati nel 2019 e nel 2020. E sono meno elevati di quelli del periodo 2016-2018.

Che cosa sono i coefficienti di trasformazione

Il coefficiente è ciò che trasforma il montante previdenziale che il lavoratore ha accumulato in pensione. Quindi, chi smette di lavorare in un’età maggiore, più si applica questo elemento. Ad esempio, per l’anno prossimo, una persona di 60 anni avrà un coefficiente del 4,532%, mentre a 67 anni si arriva al 5,604%. Calcolando un montante di 100mila Euro , a 60 anni si produrrà una quota di pensione contributiva pari a 348 Euro lordi mensili, mentre a 67 anni 431 Euro mensili.

Bisogna sottolineare che questo meccanismo riguarda la parte contributiva della pensione. Per chi ha 18 anni di contributi versati alla fine del 1995, la quota contributiva riguarderà  gli anni lavorati dal 2012. Per gli altri, si applicherà agli anni di contributi dal 1996 in poi.

Perchè vengono aggiornati i coefficienti di trasformazione pensionistici

I coefficienti vengono aggiornati in base all’aumento della speranza di vita, detti anche requisiti anagrafici per andare in pensione. Nel 2019, salvo modifiche, la pensione di vecchiaia  si raggiungerà a 67 anni, con coefficiente 5,604% mentre oggi si raggiunge a 66 anni e 7 mesi, con coefficiente 5,169%. Si lavorerà cinque mesi in più e il montante contributivo sarà più elevato. Però, si prenderà il primo assegno previdenziale più tardi e con un coefficiente più basso. Se età e contributi accumulati  non dovessero subire variazoni, nel 2019 a 67 anni si avrà quindi una pensione più bassa rispetto a quest’anno. Il coefficiente passerà dal 5,700% attuale al 5,604%. Di conseguenza a parità di montante contributivo, si abbasserà l’assegno mensile lordo.

Il progressivo aumento dell’aspettativa di vita ha portato anche l’introduzione  del coefficiente relativo ai 71 anni d’età. Il periodo di pensionamento considerato attualmente viaggia dai 57 ai 70 anni, ma il prospetto valido dal prossimo anno porterà a considerare dai 57 ai 71 anni. Chi avrà 57 anni parte con un coefficiente di 4,200%, per poi continuare ogni anno, finendo a  71 anni con un coefficiente di 6,513%.

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