Pressione alta, il rimedio è il succo di barbabietola
Da Redazione
Gennaio 24, 2014
Pressione alta, come abbassarla con il succo di barbabietola
Quello della pressione alta – o ipertensione – è un problema comune a una gran quantità di individui. In America si calcola che un adulto su 3 soffra di pressione alta.
In Italia le stime raggiungo valori altrettanto importanti, con una particolare predisposizione negli anziani a divenire ipertesi.
La pressione si misura in millimetri di mercurio e viene indicata in base a due parametri: la cosiddetta “massima” o pressione sistolica e la “minima” diastolica. Al di sotto dei 50 anni, valori normali di pressione si attestano fra i 70-80 di minima e i 110-135 di massima. Dagli 80 e oltre i 140 si inizia già a parlare di ipertensione lieve, che a livelli di 90/100 – 160 può diventare abbastanza pericolosa.
Di per sé la pressione alta non da sintomi, ma è uno di quei fattori che contribuiscono all’insorgere di patologie vascolari.
Molte volte, soprattutto nei casi degli anziani, i medici prescrivono delle pillole che aiutano a mantenere i livelli di pressione bassi. Ma nei casi non gravi talvolta è consigliabile intervenire modificando alcune abitudini di vita scorrette. Ai rimedi naturali già ben noti (mangiare senza sale, fare molta attività fisica, evitare lo stress e le tensioni), i ricercatori della London Medical School affiancano il succo di barbabietola (Beta Vulgaris). Da recenti studi è emerso infatti che questa pianta è un’ottima fonte di antiossidanti e soprattutto di nitrati, che hanno effetti ipotensivi. La barbabietola non è l’unico vegetale a possedere nitrati: anche il sedano, le rape, gli spinaci e le verdure a foglia larga ne sono dotati, tuttavia per ricavarne un effetto benefico bisognerebbe assumerne in quantità industriale. Nel caso del succo di barbabietola ne è sufficiente un bicchiere al giorno per abbassare la pressione del 7%.
Come ogni alimento anche la barbabietola ha le sue controindicazioni: non è consigliata per chi soffre di gastrite, ai malati di diabete e sembra che a lungo andare possa favorire l’insorgenza di calcoli renali.
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