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Psoriasi: diagnosi tardive e cure inadeguate in Italia

Da Redazione

Ottobre 22, 2016

Psoriasi: diagnosi tardive e cure inadeguate in Italia

In Italia la psoriasi viene spesso diagnosticata tardivamente, le cure invece non sono sempre adeguate

 

Adipso (Associazione per la difesa degli psoriasici) ha reso noto che 750.000 malati di psoriasi su 3 milioni non vengono curati adeguatamente. Il monito dell’Associazione è stato lanciato in vista della prossima Giornata mondiale, in programma il 29 ottobre 2016.

Psoriasi: intervenire subito

Mara Maccarrone, presidente dell’Adipso, ha affermato che le persone affette da psoriasi sono sempre di più e spesso vengono schernite, allontanate e non curate in modo adeguato. Negli ultimi tempi è aumentano il numero degli psoriasici minorenni. La Maccarrone ha precisato che bisogna far uscire dall’isolamento i malati con terapie valide e tempestive. In poche parole bisogna intervenire subito. Il problema è che anche la diagnosi è spesso tardiva. Tutto ciò può avere gravi conseguenze: molti pazienti, infatti, vengono anche colpiti dall’artrite psoriasica, una patologia invalidante che peggiora non poco la qualità della vita.

Tendenza all’isolamento

In Italia, la diagnosi della psoriasi non è sempre seguita dalla terapia. Molti centri ex Psocare non agiscono perché non godono dei fondi regionali. In poche parole, non ci sono soldi per curare la malattia. Molti pazienti si sono sentiti dire di attendere almeno un anno per beneficiare dei nuovi fondi. I pazienti, così, sono costretti a convivere con una malattia che dà anche problemi sul versante relazionale. Molti psoriasici tendono ad isolarsi, trascorrendo molte ore in casa. Non è così che si affronta la malattia e non è questo il modo in cui devono comportarsi le istituzioni.

Il presidente dell’Associazione dermatologi ospedalieri italiani, Alberto Cristaudo, ha affermato che la psoriasi si cura ed anche bene; insomma si guarisce. Vi sono terapie topiche e sistemiche per contrastare la malattia. Cristaudo ha sottolineato che, generalmente, dopo la diagnosi si procede con i classici medicinali, come ciclosporina e retinoidi; poi, qualora non fossero efficaci, si procede con i biologici ad hoc. Secondo l’esperto, molti malati interrompono la terapia perché questa non viene gestita bene. E’ necessario perciò che gli psoriasici si rivolgano sempre ai Centri di riferimento, in cui ci sono esperti disposti anche a curare patologie che spesso si ‘affiancano’ alla psoriasi, come l’ipertensione.

Molti malati abbandonano la terapia

Il dermatologo Giampiero Girolomoni conferma lo strano e deleterio trend del calo delle persone che curano la psoriasi. Molti malati sono convinti che non esiste una cura della loro patologia e danno forfait, non si presentano più nei centri di riferimento. Tale atteggiamento è sbagliato. Non è semplice, oggi, curare la psoriasi per varie ragioni, in primis quelle economiche: spesso negli ambulatori mancano farmaci importanti per le cure.

L’esperto Maccarrone sostiene che bisogna garantire le cure soprattutto agli psoriasici gravi in quanto i costi indiretti sono senz’altro superiori ai costi per le terapie. Lo studioso precisa che un uomo affetto da psoriasi tende ad isolarsi, non lavora ed è incline alla depressione. Da ciò si può intuire quanto siano elevati i costi indiretti. Molti psoriasici finiscono nel tunnel della depressione in quanto non riescono più a mantenere più la famiglia: la vita, per loro, diventa un inferno.

Il prossimo 29 ottobre, in occasione della Giornata mondiale della psoriasi, 150 dipartimenti di Dermatologia si metteranno a disposizioni per fornire tutte le informazioni riguardanti la psoriasi.

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