Riservatezza in Carcere: Stanze dell’Affettività in Arrivo?

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Stanze dell'Affettività in Carcere: Proposta Zan

Stanze dell'Affettività in Carcere: Proposta ZanMolti detenuti, oggi e in passato, hanno lamentato l’impossibilità di consumare rapporti ‘intimi’ col proprio partner. Ora, per ovviare a quella lacuna inerente al mondo del carcere, il deputato dem Alessandro Zan propone le cosiddette ‘stanze dell’affettività famigliare in carcere’, ovvero luoghi in prigione dove i carcerati potranno avere maggiore riservatezza

 

Zan ha intenzione di lanciare la proposta in virtù del diritto all’affettività di ogni detenuto. Anche i detenuti sono persone, no? In altre nazioni il diritto è già riconosciuto ai carcerati; in Italia, come al solito, no. Alla Lega non piace la proposta. Il deputato Nicola Molteni ha affermato che se venisse approvata una proposta del genere le prigioni diventerebbero dei veri e propri bordelli. I leghisti, come al solito, se n’escono sempre con affermazioni forti, ‘pesanti’, e spesso scurrili per commentare le proposte altrui.

Se in Parlamento ci fosse solo la Lega Nord, ovviamente una proposta del genere non verrebbe mai approvata. Non è così, però, quindi si dovrà discutere sul testo di Alessandro Zan, che vuole ricordare a tutti che anche i detenuti sono persone, e quindi hanno diritti.

Spesso i leghisti hanno anche affermato che le carceri italiane si sono trasformate in veri e propri hotel. Beh, anche in questo caso abbiano dei dubbi. Forse sarebbe meglio che i parlamentari leghisti facessero un bel giro in diversi penitenziari italiani per vedere se, effettivamente, i detenuti vivono nelle suite di alberghi extralusso.

“Il sesso non c’entra nulla, qui stiamo parlando di altro. Un detenuto è giusto che venga punito perché ha commesso un reato, ma non è giusto che sia punita anche la famiglia. La proposta per il diritto all’affettività vuole garantire soprattutto ai figli una situazione di famiglia e di intimità più riservata per gli incontri, riproducendo una situazione di vita famigliare. Sono luoghi dove ci potrà essere sicuramente un bacio, degli abbracci, delle carezze affettuose, ma non incontri sessuali. Esistono già nelle carceri di tutta Europa luoghi di questo tipo, è un diritto di civiltà, solo in Italia non esistono. L’obiettivo è garantire la continuità affettiva ai familiari dei detenuti, soprattutto ai coniugi e ai figli, che attualmente si vedono costretti a fare visita in carcere ai propri cari senza alcuna garanzia di riservatezza e in locali inadeguati, in presenza di molte altre persone. Non a caso martedì, nella prevista audizione via Skype dal carcere di Padova, i parlamentari della commissione Giustizia potranno ascoltare la testimonianza diretta della figlia e della sorella di un ergastolano. Non possiamo permettere che il regime carcerario, così come è attualmente strutturato, annienti l’affettività di queste famiglie, causando ulteriori sofferenze anche a chi non ha colpe”, ha spiegato Zan.

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