Roberto Saviano: “Vita da recluso per non piegarmi alla legge del più forte”

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Il costo di non piegarsi ai malavitosi, agli indegni, ai boriosi e ai cinici è alto, ma allo scrittore Roberto Saviano, che vive recluso e sotto scorta, non importa. Il celebre romanziere ha parlato ancora una volta della sua condizione, difficile, e del suo orgoglio durante il Wired Next Fest.

Saviano era seduto vicino al Nobel per la Pace Shirin Ebadi e, riferendosi alla strage di Charlie Hebdo, ha detto: “Senza dubbio l’isolamento, gli attacchi non arrivano mai direttamente su temi specifici di cui ti occupi, ma giungono laterali, continui, con una diffamazione cadenzata che mira a screditarti proprio agli occhi degli amici”.

Lo scrittore campano non ha potuto non accennare alla sua condizione di recluso dovuta  a “Gomorra”, libro da cui è stata tratta anche una serie tv.

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