Si è parlato spesso di aumentare notevolmente il prezzo dei tabacchi per combattere la piaga del tabagismo che, ogni anni, provoca molti morti in tutto il mondo. E se l’Italia seguisse l’esempio della Nuova Zelanda, dove è stato deciso che ogni pacchetto di sigarette costerà 18 euro?
Nuova Zelanda ha già adottato drastica misura contro tabagismo
La drastica decisione della Nuova Zelanda di incrementare il prezzo delle ‘bionde’ a 18 euro si riconduce al programma ‘Tobacco Endgame’, che mira ad eliminare il vizio del fumo nella nazione entro il 2025. L’idea piace molto a Giacomo Mangiaracina, presidente dell’Agenzia Nazionale per la Prevenzione, secondo cui anche nel Belpaese dovrebbe essere introdotta una misura del genere. Per tale ragione, Mangiaracina ha inviato una lunga lettera sia al ministro della Salute Lorenzin che agli oncologi dell’Aiom. La missiva inviata a quest’ultimi recita:
“Caro colleghi oncologi dell’AIOM, a più riprese leggiamo sui media del vostro accorato e reiterato appello per la costituzione di un fondo nazionale per la cura dei tumori, con l’incremento di un centesimo sul costo dei prodotti del tabacco. E’ proprio il Fumo (con la F maiuscola) che vi porta tanto, ma proprio tanto, lavoro, e voi chiedete al ministro e al Governo di mantenere inalterato il parco-fumatori italiano? Create piuttosto alleanze virtuose perché questo olocausto dorato cessi o si riduca”.
Una lettera accorata alla Lorenzin
Per Mangiaracina, le recenti norme introdotte dal Governo non sono idonee a fronteggiare la piaga del fumo, considerandole dei meri palliativi. Nella lettera indirizzata alla Lorenzin, invece, il numero uno dell’Agenzia Nazionale per la Prevenzione ha scritto:
“Al ministro della Salute Lorenzin dico solo di attenersi ad una delle misure fondamentali nelle strategie di controllo del tabacco a livello mondiale, quella di incrementare in misura consistente il prezzo di sigarette e trinciati. L’incremento di pochi centesimi, di tanto in tanto, è proprio ciò che tutti i governi italiani hanno fatto da sempre, per non destabilizzare il ‘parco-fumatori’ d’Italia e incamerare 13 miliardi di euro ogni anno, spendendone poi 8 per i danni all’economia, all’individuo e alla società causati dalla piaga del tabacco”.
