Signorine buonasera Rai goodbye: finisce un’epoca

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Signorine buonasera Rai

La Rai sta per bandire la figura professionale dell’annunciatrice. Il prossimo 28 maggio, dopo le 6.25, l’annunciatrice Rai sarà solo un ricordo. L’ultima ad annunciare le trasmissioni televisive sulla tv pubblica sarà Claudia Andreatti; dopo di lei non ci saranno più annunciatrici. Finisce un ciclo e la tv pubblica si rinnova, vuole essere al passo con i tempi. Un’epoca se ne va, una fase della tv pubblica segnata da personaggi come Nicoletta Orsomando, Maria Giovanna Elmi, Marina Morgan e Rosanna Vaudetti. Niente più ‘signorine buonasera’ in Rai, dopo 62 anni si cambia ma, certamente, un po’ di nostalgia resta per i meno giovani, per coloro che per hanno ascoltato il palinsesto Rai dalle fascinose annunciatrici tv, quelle che facevano un po’ invidia alle mamme che, magari, preparavano il pranzo o la cena. Oggi non serve più una persona per diffondere i palinsesti: c’è il web, potente strumento che però ha determinato il declino di molte cose che, fino a qualche anno fa, erano indispensabili. La Rai continua a portare avanti quella rivoluzione iniziata negli anni ’90 con l’avvento del televideo. I telespettatori, all’epoca, rimasero stupiti quando appresero che bastava un telecomando per conoscere i palinsesti.

Sono state 60, nella storia della tv pubblica, le ‘signorine buonasera’: la prima fu Fulvia Colombo, che annunciò i programmi tv il 3 gennaio 1954. Maria Giovanna Elmi, una delle storiche annunciatrici Rai nota per la sua bionda chioma, è un po’ triste per il cambiamento in Rai e per l’addio alle ‘signorine buonasera’. Ai microfoni dell’Agi ha detto:

“Prendevamo lo spettatore per mano, lo guidavamo nella vasta offerta dei programmi televisivi. Tempo fa ho letto su Internet un articolo che spiegava quali sono le caratteristiche di Ananova, la perfetta presentatrice virtuale secondo la britannica Press Associated New Media. Dalla posizione della testa al modo di sorridere, possiamo dire che riuscimmo a precorrere i tempi. Ma la caratteristica più importante è la capacità di entrare in sintonia con il pubblico, di creare un feeling, un contatto con lo sguardo e trasmettere una sensazione rassicurante. Era la formula giusta, senza tempo, ma ora la figura dell’annunciatrice è cambiata col tempo e ha perso parte di queste caratteristiche. La signorina buonasera non deve sembrare una modella, non è una sfilata di moda e io, telespettatrice, non devo soffermarmi sul trucco, sulla pettinatura o sulle scarpe. Devo affezionarmi a quel volto”.

La Elmi è veramente dispiaciuta per l’abolizione della figura professionale dell’annunciatrice Rai, figura che la rese celebre in tutt’Italia:

“Vorrei che ci fossero ancora, ho dei ricordi bellissimi di quel periodo. Non avendo figli e marito, lavoravo sempre, a Pasqua, a Natale, a Ferragosto. Ho trascorso i più bei Capodanni a mangiare lenticchie con i tecnici”.

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