Simpson: il personaggio di Apu verrà eliminato per le troppe polemiche

Le tante polemiche hanno portato, dopo una questione durata mesi, alla cancellazione del personaggio di Apu dai Simpson, storico cartone targato Matt Groening. Ma le polemiche non si sono placate, con le critiche rivolte ai produttori che non hanno saputo opporsi – secondo queste – al fenomeno del “politicamente corretto”. La maggior parte delle critiche sono nate per il personaggio dell’immigrato indiano, troppo stereotipato all’interno del cartone nonostante, a poco a poco, non si fosse ritagliato un ruolo di co-protagonista.

Apu eliminato dai Simpson: personaggio troppo stereotipato?

Il “problema Apu”, così denominato data l’importanza che aveva assunto negli ultimi mesi, era una questione accesissima per i produttori dei Simpson. L’immigrato indiano aveva fatto il suo esordio nell’ottava puntata della prima stagione, e – da quel momento – è diventato sempre più importante: intere puntate dedicate a lui, molta complicità con i protagonisti e un’analisi caratteriale sempre più approndita.

Ma molti sono stati i punti della polemica: gli otto figli avuti da sua moglie, il troppo lavoro nel Jet Market (anche se, non di rado, vendeva prodotti scaduti) e la sua linea di pensiero sono solo alcuni tra gli esempi.

Le critiche di Adi Shankar

La cancellazione del personaggio di Apu ha certamente fatto storcere il naso a molti. Non solo i fan più accaniti dei Simpson, che hanno da sempre apprezzato il personaggio divenuto – a poco a poco – co-protagonista e spesso complice delle avventure di Homer, ma anche tutti coloro che hanno visto, nella decisione dei produttori del cartone, una sorta di resa al “politicamente corretto”.

Grandi critiche sono arrivate da parte di Adi Shankar, produttore indiano che ha ammesso scoraggiato la decisione del cartone:  “Se sei uno show che commenta la società e hai troppa paura di commentare una certa cultura, specialmente quando uno dei componenti di quella cultura vuole aiutarti, allora sei uno show sulla vigliaccheria. Non si tratta di un passo indietro o avanti, ma di un enorme passo di lato”.