Talco Johnson causa cancro alle ovaie: maxi risarcimento
Da Redazione
Maggio 04, 2016
Il talco Johnson & Johnson favorisce l’insorgenza dei tumori? Se lo stanno chiedendo in molti dopo lo scandalo scoppiato negli Usa
Johnson & Johnson, colosso mondiale, è stato obbligato a risarcire una 62enne malata di tumore. Gloria Ristesund, una donna che vive nel South Dakota, denunciò l’azienda perché, secondo lei, l’utilizzo dei prodotti a base di talco hanno favorito l’insorgenza di un tumore alle ovaie. Ieri i giudici del tribunale di St. Louis hanno condannato la Johnson & Johnson a sborsare alla Ristesund la bellezza di 55 milioni di dollari, una somma esorbitante che, comunque, non potrà mai ridare la salute alla donna lesa dal talco Johnson & Johnson. Il gruppo, però, ha annunciato un ricorso avverso alla pesante condanna. Nuova doccia gelata, dunque, per l’azienda che lo scorso febbraio venne condannata a versare 72 milioni di dollari ai parenti di Jackie Fox, una donna morta a seguito di un tumore ovarico. Jackie denunciò Johnson & Johnson perché era certa che la sua patologia fosse collegata ai prodotti contenenti talco. La portavoce dell’azienda, Carol Goodrich, ha detto che J&J presenterà appello per ambedue le decisioni perché infondate e opposte alle risultanze di studi condotti per decenni, secondo cui il talco Johnson & Johnson non è pericoloso per la salute.
Non è uno dei momenti migliori, dunque, per Johnson & Johnson che sta affrontando ben 1.200 cause intentate da pazienti oncologici che ritengono il talco l’unica causa della loro patologia. Torniamo ora alla vicenda che ha come protagonista la signora Ristesund, donna sempre in salute fino al 2011, quando le venne diagnosticato un cancro alle ovaie. La 62enne dovette sottoporsi a una isterectomia e a una serie di interventi chirurgici correlati. Ora la patologia è in fase di remissione ma la donna del South Dakota ha vissuto momenti veramente terribili. Adesso, dopo una lunga battaglia giudiziaria, è arrivato il risarcimento. L’avvocato della signora, Jere Beasley, ha detto:
“La mia assistita è soddisfatta per il verdetto. La decisione della giuria dovrebbe porre fine al contenzioso e forzare Johnson & Johnson a risolvere i casi rimanenti”.
James Gallagher, giornalista che scrive nella sezione Salute del sito web della BBC, ha ricordato che negli ultimi anni si è parlato spesso del presunto collegamento tra uso del talco sui genitali e tumore alle ovaie. In realtà, ancora non c’è una prova certa del nesso: la stessa Agenzia Internazionale per Ricerca sul Cancro ha classificato il talco usato sulle parti ‘intime’ come “potenzialmente cancerogeno”. Il talco minerale nella sua forma naturale contiene amianto e causa il cancro; quello privo di amianto, invece, è stato usato per creare polvere per bimbi e altri cosmetici dal lontano 1970. Le ricerche sul talco privo di amianto, però, danno risultati contraddittori. Alcuni studi hanno accertato il carattere oncogeno del talco, altri hanno escluso qualsiasi rischio derivante dal suo utilizzo. A chi bisognare dar ragione? Johnson & Johnson dice che i suoi prodotti sono sicuri al 100% e che i recenti verdetti contraddicono 30 anni di ricerche a sostegno della sicurezza del suo talco. Questa vicenda rischia di causare gravi danni economici al colosso dei prodotti cosmetici, leader mondiale da moltissimi anni.
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