Treviso: niente cittadinanza a marocchino, non conosce lingua italiana

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Miane, marocchino non sa italiano: niente cittadinanza

Miane, marocchino non sa italiano: niente cittadinanzaVive e lavora da 10 anni in Italia, precisamente a Miane, piccolo paese in provincia di Treviso, ma si è visto rifiutare la cittadinanza perché non sa leggere. Protagonista di questo episodio è un marocchino che, ora, dovrà studiare l’italiano

 

Per ottenere la cittadinanza di uno Stato, sapere leggere e scrivere nella lingua nazionale è il minimo. Ecco perché il sindaco di Miane, durante la cerimonia di conferimento della cittadinanza, si è rifiutato di dare la cittadinanza allo straniero. Quest’ultimo, nel momento in cui doveva leggere il giuramento, ha fatto scena muta; non ha letto neanche una parola.

Ottenere la cittadinanza è un’importante conquista per una persona nata in un’altra nazione, quindi è fondamentale conoscere la tradizione, la cultura e la lingua dello Stato ospitante. Dopo essersi reso conto del pessimo italiano del marocchino, il sindaco ha bloccato la cerimonia (procrastinandola di 6 mesi) indicando allo straniero una scuola di lingua dove poter imparare bene la lingua italiana.

Il marocchino non avrebbe letto proprio nulla della formula del giuramento. Voi, nei panni del primo cittadino di Miane, avreste conferito la cittadinanza all’immigrato?

Nel corso di un’intervista rilasciata alla Tribuna di Treviso, il sindaco di Miane, Angela Comellere ha rivelato:

“Un cittadino marocchino con quattro figli piccoli, che lavora saltuariamente, e che da poco risiede nel comune di Miane, provenendo da fuori. La nostra Anagrafe ha ricevuto 20 giorni fa dalla Prefettura il decreto ministeriale di conferimento della cittadinanza italiana. Lo abbiamo pertanto convocato consegnandogli in anticipo la formula del giuramento perché la imparasse”.

Nel momento in cui avrebbe dovuto leggere la formula del giuramento, però, il marocchino è rimasto inerte. Non ha proferito neanche una parola perché non conosce la lingua italiana. Il primo cittadino, allora, ha invitato l’uomo a tornare in Municipio dopo 6 mesi:

“Mi son sentita in dovere di sospendere il provvedimento e rinviarlo almeno a quando conoscerà la lingua”.

Essere cittadino italiano comporta oneri e onori: tra gli oneri c’è la perfetta conoscenza della lingua italiana, quindi è inammissibile far diventare cittadino un soggetto impreparato in italiano.

Ogni giorno tanti stranieri reclamano la cittadinanza italiana. Secondo l’Istat, nel 2013 sono diventati cittadini italiani ben 100.712 immigrati. E’ il Trentino Alto Adige la regione italiana in cui vi sono più stranieri cittadini italiani.

 

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