24 dicembre e regali sotto l’albero: come nasce la tradizione di babbo natale

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La notte del 24 dicembre, soprattutto i più piccoli attendono l’arrivo dei regali, portati ai “più buoni” da Babbo Natale. Quest’uomo barbuto e panciuto dalla risata che echeggia nel cielo, porta i doni ai grandi e piccini calandosi giù per i camini. Con la slitta trainata da renne e un sacco di iuta pieno di regali, vaga per il mondo consegnando pacchetti speciali.

Questa è l’immagine leggendaria di Babbo Natale, che secondo molte credenze, esiste davvero e risiederebbe in Lapponia. Anzi per di più, nel paese lappone di Rovaniemi hanno messo in piedi un villaggio dedicato a colui che vestito di rosso fa la gioia dei bambini. La credenze sulla nascita di questa mitica figura sono tante, e cambiano di paese in paese, tanto che sorge spontaneo domandarsi quale sia la vera leggenda di Babbo Natale. In molti si domandano dove nasca realmente la sua figura e quanto oggi (ma anche passato così come in futuro) influenzi il modo di concepire il natale.

La leggenda di Babbo Natale, anche chiamato Santa Claus

Babbo Natale, o Santa Claus, così come lo chiamano in America, nasce durante il periodo Cristiano. In vero con molta probabilità il personaggio moderno è legato a San Nicola di Bari (o di Mira), un vescovo cristiano vissuto durante il IV secolo. Mira era una città turca nonché provincia dell’impero bizantino che ad oggi corrisponde all’ Anatolia. Il vescovo era famoso per la sua generosità nel donare denaro e oggetto vari ai più poveri e oltretutto aveva dato alle tre figlie di un cristiano povero e molto devoto una grande dote, pur di evitare che le giovani diventassero prostitute.

In vero, nei Paesi Bassi, in Belgio, in Austria e in Germania l’aspetto di babbo natale è ancora quello con abiti vescovili e con una folta barba. Le spoglie di San Nicola di Mira sono state trasferite a Bari dove fu costruita una Basilica in suo onore nel 1087.

L’aspetto di babbo natale così come lo conosciamo oggi (ossia un anziano signore panciuto, con vestito rosso e barba bianca, portatore di doni) non è stato altro che JNA trovata pubblicitaria americana per aumentare il consumismo del posto. Lo stesso nome di Santa Claus è con molta probabilità riconducibile al nome Nicolaas, quest’ultimo molto noto, tra l’altro in Olanda. Per gli Olandesi esiste infatti Sinterklaas, portatore di doni ai bambini nella notte della vigilia di Natale.

Gli abiti di Sinterklaas hanno un forte richiamo al personaggio di Mira tuttavia non guida le renne da una slitta, bensì gira su un cavallo bianco che vola sui tetti allp scoccare della mezzanotte santa; i suoi aiutanti si calano nei comignoli per lasciare doni ai bambini.

La casa di Babbo Natale in Lapponia

In vero, pur credendo in tanti che babbo natale viva in Lapponia, gli abitanti del posto hanno usi folkloristici del tutto differenti. La loro immagine di riferimento, ad esempio, si lega a quella della Capretta di Yule (in svedese chiamata anche Julbock) che girovaga per il paese portando i doni nelle case durante la vigilia di natale. O ancora credono nella figura del portatore di doni Tomte o anche conosciuto come Tomtenisse, ossia uno gnometto locale che in molti paragonano alla figura moderna di Babbo Natale.

Certo è che, pur essendo le tradizioni lapponi diverse, molti abitanti europei credono che sia proprio questo il paese d’origine di Babbo Natale. L’uomo simpatico e panciuto sempre vestito di rosso, pare vivi in un villaggio, chiamato appositamente per l’occasione Santa Claus Village o anche Santa Park. Si tratta di un posto locato presso Rovaniemi a 8 km dal centro cittadino. Ovvio è che questo va ben oltre le credenze popolari, ma è stata una mossa astuta che ha aumentato il turismo locale, anche perché può esser visitato in qualunque periodo dell’anno se ci rechiamo in Lapponia: e di certo, a prescindere se siamo adulti e siamo disincantati dalla presenza di babbo natale, timarremo comunque a bocca aperta, tornando ancora una volta bambini.

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