Tra le patologie sessualmente trasmissibili più tremende c’è sicuramente la gonorrea, conosciuta anche con il termine scolo. La gonorrea, negli ultimi tempi, sta allarmando le autorità britanniche in quanto sono stati accertati molti casi
L’exploit di casi di gonorrea si è registrato particolarmente nel Nord dell’Inghilterra, dove nell’ultimo semestre sono stati accertati 15 casi. A preoccupare, poi, è il fatto che tale patologia sessualmente trasmissibile resiste bene agli antibiotici attualmente in circolazione, quindi non è facile da curare. I primi casi di gonorrea, ultimamente, si sono registrati a Leeds; poi, segnalazioni sono arrivate da altre città. Ora le autorità britanniche sono preoccupate, anche perché molti soggetti non sanno di essere infettati e continuano tranquillamente ad avere rapporti coi loro partner, contagiandoli.
I primi sintomi della gonorrea, malattia trasmissibile per via sessuale o mediante le mucose di bocca, ano ed occhi, possono mostrarsi già dopo qualche giorno dal contagio.
Il problema è che gli antibiotici a disposizione risultano spesso inefficaci contro la gonorrea, che quindi si è rafforzata. L’anno scorso sono stati registrati, nel Regno Unito, ben 35.000 casi di gonorrea. Colpiti anche molti under 25. Ciò è allarmante.
La notizia è ancor più preoccupante alla luce del risultato di uno studio portato avanti l’anno scorso dai ricercatori del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie di Atlanta, secondo cui a breve non ci saranno più mezzi per contrastare il batterio che causa la gonorrea. Uno dei sintomi della patologia, lo ricordiamo, è la difficoltà ad urinare.
Oggi la gonorrea resiste bene alle penicilline e alle tetracicline, antibiotici finora validi; l’unico strumento per curare la malattia è rappresentato dunque dalle ciclosporine coniugate a un altro medicinale.
I ricercatori americani hanno avvertito che “sulla base dell’esperienza degli altri farmaci, la diffusione di un ceppo resistente negli Usa appare imminente”. La gonorrea preoccupa… e anche tanto.
