Infarto può sferzare anche under 60: obesità, ipertensione e diabete fattori di rischio
Da Redazione
Marzo 26, 2016

Chi ha detto che l’infarto colpisce solo gli anziani? Niente di più falso. Secondo un recente studio americano, possono aspettarsi infarti anche gli under 60
Obesi, diabetici e ipertesi rischiano grosso
Un team di ricercatori della Cleveland Clinic, negli Usa, ha scoperto dopo un’attenta ricerca che l’età media dei soggetti colpiti da infarto è scesa da 65 a 60 anni. Dello studio si è parlato anche durante un convegno all’American College of Cardiology. Dopo aver esaminato oltre 3.000 pazienti, i ricercatori statunitensi hanno concluso che l’infarto aveva bersagliato prevalentemente soggetti affetti da ipertensione, diabete e obesità. Ci sono perciò fattori che favoriscono l’insorgenza degli infarti come, appunto, pressione alta e diabete.
Diabetici rischiano infarto silenzioso
In Italia ci sono oltre 4 milioni di diabetici. Gli esperti hanno scoperto che un diabetico su 4 rischia un infarto ‘silente’, ossia una cardiopatica ischemica asintomatica. Il paziente, dunque, non si reca subito al pronto soccorso. Se n’è parlato durante una conferenza promossa a Milano dalla Società italiana di diabetologia.
Prevenzione arma numero uno per combattere infarto
Gli studiosi della Cleveland Clinic hanno rammentato che prevenire è meglio che curare. Il noto detto salutista, dunque, vale anche per il cuore. Il ricercatore Samir Kapadia ha spiegato:
“Se sul fronte della terapia abbiamo fatto grandi passi avanti in 20 anni, molto c’è da fare sotto l’aspetto prevenzione. Durante le visite di controllo bisogna insistere di più con i pazienti per un corretto stile di vita”.
Italiani poco orientati a cambiare stile di vita
Per evitare l’infarto è necessario ‘sposare’ uno stile di vita salutare, quindi consumare cibi che fanno bene alla salute e fare esercizio fisico. Sono soprattutto i giovani quelli meno inclini a cambiare stile di vita: è difficile dire a un ragazzo di oggi di smettere di fumare, mangiare meno cibi grassi e fare più sport. Ecco, allora, che è diminuita l’età media delle persone colpite da uno o più infarti. Rispetto agli anni ’70, comunque, è calato il numero delle morti per infarto. Si è passati dagli oltre 90.000 decessi l’anno agli attuali 35.000.
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