Agrifoglio a Natale: piante tra miti e tradizioni

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L’Agrifoglio è uno dei simboli cult del Natale, e nella tradizione può essere chiamato anche con altri nomi come ad esempio Aquifoglio, Alloro spinoso o Pungitopo maggiore. Si tratta di una pianta sempreverde il cui nome latino acrifolium, ( da acer, acuminato, e folium, foglia) si può tradurre come “specie d’albero dalle foglie spinose”. Ma perché rappresenta il periodo natalizio una simile pianta?

Le leggende dell’agrifoglio

L’uso degli agrifogli risale all’epoca dei druidi e dei romani che, credendo nel suo significato di eternità, credevano nel richiamo di aggressività dei suoi aculei al fine di allontanare gli spiriti maligni  dalle case. Un uso che comunque si era diffuso tra molte civiltà, comprese quelle greche ed etrusche.

I pagani poi lo utilizzavano per decorare i capelli durante i riti sacrificali, per buon augurio, diventando così un simbolo cardine rappresentante gli auspici migliori durante le festività. Motivo per cui lo appendevano fuori dalla porta delle abitazioni, come decorazione e per rendere omaggio agli spiriti della foresta. Tra l’altro portava bene anche regalarlo alle persone amate.

Tuttavia, l’Agrifoglio, come descritto anche sul portale Edendeifiori.it è formato dai tipici colori del Natale, grazie al verde vivace delle foglie e al rosso acceso delle bacche riesce infatti a distinguersi tra le piante che lo circondano (regalando non poca allegria. Spesso è utilizzata per decorare le case durante il periodo dell’avvento, che anticipa il natale cristiano, motivo per cui sono molte le storie che celano il suo significato allegorico legato alla natività.

Durante la festa celtica di Yule, al solstizio d’inverno, si celebrava il sole che nasceva, a voler simboleggiare una lotta eterna tra quercia estiva e l’agrifoglio invernale. Tra l’altro ciò che assumeva molta importanza per i celti erano le bacche scarlatte simbolo di prosperità per far fronte all’ inverno, il ritorno della luce dopo il buio, il caldo dopo il freddo, un portafortuna per l’anno che sta per entrare.

È proprio dalla festa di Yule, che proviene l’uso decorativo dell’agrifoglio e del vischio nel Natale cristiano, per rappresentare una vita lunga durante l’oscurità ed il freddo invernale. Per la tradizione cristiana poi, le foglie pungenti di agrifoglio sono paragonate alle spine contenute nella corona di Cristo, i frutti rossi al suo sangue, i fiori bianchi alla purezza della Madonna.

Le caratteristiche del Pungitopo

Per quanto concerne le caratteristiche, l’agrifoglio è in grado di raggiungere, in condizioni favorevoli, anche 10-20 metri di altezza, così come esistono piante dalle dimensioni molto più contenute tipiche degli arbusti. La chioma ha la forma di una piramide con una corteccia grigiastra e senza legnetti e con rami colore verde. Le foglie poi hanno una lucidità unica, contornate da bordi rimarcati di colore bianco, giallo o crema, creando un contrasto più unico che raro. Il margine spinoso consente all’agrifoglio di distinguersi dalla massa di arbusti.

I frutti sono rappresentati da bacche polpose, di colore rosso vivo ma non commestibili per l’uomo. Sono tuttavia una ghiottoneria per uccelli. I fiori invece sono piccoli, bianchi o rosati e si trovano ben diramati sulla parte esterna delle foglie.

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